Prima della fine del secolo scorso il
Papa Giovanni Paolo II ha chiesto perdono per il dolore provocato nei secoli passati ai Cittadini finiti nelle mani dell’Inquisizione e sottoposti a ogni sorta di angherie, talvolta fino alla morte più atroce sul rogo.
Nel decennio successivo l’
ITAGLIA è entrata nel secondo millennio dell’era cristiana e s’è avviata verso il 150° anniversario della costituzione in regno con l’annessione al PIEMONTE del REGNO DELLE DUE SICILIE nel Marzo 1861. Quell’annessione fu votata da un parlamento torinese ma era stata decisa e finanziata dalla mafia finanziaria britannica per eliminare la Nazione Napoletana e la sua presenza di potenza marittima nel Mediterraneo. Si spacciò per
unificazione dei popoli itagliani il risultato di un’aggressione criminale della mafia piemontese allo stato più antico e civile della Penisola. Ne furono rapinati i tesori per pagare i debiti contratti con inglesi e francesi.
Nel 2006 fu eletto presidente della Repubblica l’allora quasi ottantenne parlamentare comunista napoletano Giorgio NAPOLITANO. La sezione itagliana della mafia finanziaria internazionale aveva imposto la sua nomina per due ragioni.