Atto d'accusa contro ogni forma di ingiustizia - Giornale periodico on line a carattere politico e culturale

Lettera di un uomo.  Considerazioni amare

tribunale-inquisizioneSe sei un uomo e ti trovi, tuo malgrado, a dover affrontare una separazione matrimoniale ci sono poche speranze di riuscire ad avere giustizia. Purtroppo, in Italia la legge non è “uguale per tutti” come si legge nelle aule dei Tribunali.

In questo Paese la legge è fatta per tutelare e favorire le donne , persino quando queste agiscono con “furbizia” , o sono in evidente “malafede” o non hanno alcuna intenzione di lavorare per non perdere i “privilegi” che, troppo spesso, ottengono nella cosiddetta “udienza presidenziale” ( figli, intera casa coniugale – anche se composta di due o più appartamenti autonomi - e gran parte dello stipendio del consorte che gli verrà assegnato a titolo di mantenimento per lei ed i figli ).

Per ottenere tali privilegi alla donna basta chiedere la separazione ed inventarsi una serie di falsità ( magari con la complicità di qualche legale “senza scrupoli” , pronto ad approfittare della situazione ).

Dopo solo qualche mese ci sarà l’ “udienza presidenziale” ed in pochissimi minuti al malcapitato uomo gli sarà ordinato di lasciare casa al più presto e di corrispondere un’ ingente somma alla donna a titolo di mantenimento per lei ed i figli ; poi si vedrà .

Ormai questa è la “prassi” delle separazioni italiane ( si dice che il tutto viene fatto negli interessi dei minori, ma chi scrive nutre seri dubbi a riguardo ! ) .

Per l’ uomo sarà del tutto inutile avviare una serie di azioni legali a tutela della propria persona e degli interessi propri e, soprattutto, dei figli ( che, non bisogna dimenticarlo, hanno anche dei padri !!! “Appartengono” anche ai padri! ).

I tempi della “giustizia” ( si fa per dire, perché questa giustizia proprio non si può definirsi ! ) sono lunghissimi e ben noti a tutti.

Occorrono molti anni e tantissimo denaro per cercare di sistemare le cose .

Ad esempio, chi scrive ha speso oltre 120.000,00 (CENTOVENTIMILA) €. per spese legali documentabili – e … non è ancora finita !!! - per cercare di ottenere l’ auspicata giustizia ma, a distanza di quattro anni, tutto è rimasto invariato ( per doversi difendere e non “mollare” è stato necessario ricorrere ad un prestito della durata di ben cinque anni per avviare decine di azioni legali, con conseguenti costi elevatissimi ! ).

Chissà se un giorno verrà a galla tutta la verità e se qualcuno risponderà per i danni cagionati ; comunque, le speranze cominciano a venir meno.

Intanto la controparte, con le buone e/o con le cattive, CONTINUA ad ottenere tutto quanto stabilito nell’udienza presidenziale ( compreso il mantenimento del figlio sebbene divenuto maggiorenne da tre anni e nonostante abbia pure trovato un lavoro, rendendosi economicamente autonomo- arruolato nelle FF.AA. - ) .

Tutte le richieste di variazione alle condizioni di separazione imposte sono state respinte o procrastinate a lungo termine ed è stato del tutto inutile fare segnalazioni alle Istituzioni chiedendo un loro intervento.

Viene da domandarsi :

- Ma a quale Santo occorre rivolgersi per venire fuori da certe assurde situazioni ?

- Cos’altro bisogna fare per ritornare ad avere una vita normale, essendo stato costretto, con provvedimenti giudiziari, a vivere con pochi spiccioli per assicurare una vita agiata alla ex ed a dover pagare pure un consistente affitto ?

- Quali sarebbero le “colpe” da scontare se non quella di essere nato di sesso maschile in uno Stato ritenuto tra i più civili del mondo ( ma che in realtà tale non è ), atteso che è stata lei a lasciare improvvisamente il tetto coniugale e pesino un minore dopo oltre due decenni di matrimonio ?

Moltissimi padri “rovinati” e portati alla disperazione non hanno che da arrendersi e cedere alle volontà ed alle “violenze” delle controparti non potendo reggere alle situazioni in cui vengono a trovarsi ( non tutti possono indebitarsi e portare avanti lunghissime e costosissime battaglie legali ! ).

Taluni arrivano addirittura a commettere azioni contro la propria e l’ altrui incolumità .

Ogni anno sono centinaia i padri che si tolgono la vita , ma il fatto che le separazioni creano più morti delle varie criminalità organizzate messe insieme sembra non interessare e si preferisce giustificare il tutto con le solite depressioni, le difficili situazioni economiche , le malattie psico-fisiche, ecc..

La realtà, però, è ben diversa ed occorre prenderne atto.

Bisogna riformare, al più presto, la legislazione esistente in materia di separazioni per eliminare gli “interessi” che vi ruotano intorno ( a cominciare dai privilegi riservati alle donne, quali : figli, casa coniugale e mantenimenti che a volte le invogliano a chiedere le separazioni solo per motivi economici e patrimoniali ).

Occorre il coraggio di farlo se davvero si vogliono salvare molte vite umane e molti matrimoni.

Serve, altresì, responsabilizzare gli operatori di giustizia ed i servizi sociali che dovrebbero rispondere tutti personalmente per i loro provvedimenti emessi ( non può pagare le conseguenze del loro operato solo la gente per bene che, spesso, viene rovinata ed esasperata ).

E’ questa la convinzione e la conclusione alla quale è giunto chi scrive sulla base delle proprie esperienze e di tutto quanto è venuto a conoscenza in questi ultimi anni.

Altrimenti sarà del tutto inutile sperare e spendere una vera fortuna alla ricerca di giustizia.

Lettera firmata di un padre

Giornale online iscritto il 2/05/2008 al n. 184/2008 del Registro di Stampa del Tribunale Civile di Roma.
Direttore Ernesta Adele Marando. Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.