Atto d'accusa contro ogni forma di ingiustizia - Giornale periodico on line a carattere politico e culturale
Stella-di-Davide-new

DIBATTITOnews - Periodico mensile

dibattito jpg  TESTATA
DIBATTITO-news
- Periodico mensile a carattere politico e sindacale a diffusione in STAMPA nelle edicole. Nella sezione ad esso dedicata su questo giornale online troverete una raccolta che va dal giugno del 2008 ad oggi. Viene qui pubblicato gratuitamente per gentile richiesta del suo Direttore Responsabile Francesco Gangemi di Reggio Calabria. Per leggere i periodici aprire la sezione dedicata.

Per potere aprire i giornali è necessario avere installato il programma Adobe Reader che si può scaricare gratis dal sito di Adobe. Il collegamento ipertestuale dall'immagine della prima pagina con tutto il giornale in pdf avviene dopo circa un mese dalla sua uscita in edicola.

Intervista a Ernesta Adele Marando a cura di Pino Carella Telemia 60news

60-news-eam-03-11-11

Intervista andata in onda in diretta su Telemia l'emittente TV dei due mari la sera di giovedi 3 novembre 2011 intorno alle ore 20 e pubblicata anche su Youtube sul canale di radiocivettagiornal

J'Accuse... ! Luglio 2015

salvatore-cuffaro-insertL’INDIFFERENZA E LA VILTA’ DELLA CLASSE POLITICA ITALIANA QUANDO CON UN DECRETO LEGGE SI POTREBBE TORNARE A UNA GIUSTIZIA GIUSTA CHE  RISPETTI I DIRITTI DEI CITTADINI FACENDOLO TORNARE IN LIBERTA’
Il silenzio che ha accompagnato e accompagna la detenzione del Sen. CUFFARO hanno dato e danno la misura della viltà prima che dell’inefficienza della classe politica italiana. A partire dalla fazione che da oltre quindici anni predica la “riforma della giustizia” e così dimostra solo di volere usare la predica per trattative sottobanco i cui risultati sono rappresentati dalla graduale erosione di poteri di altre istituzioni da parte di gruppi di appartenenti all’“ordine giudiziario” divenuto così potere giudiziario. Illegale e incontrollato. Che non garantisce condizioni minime decenti di amministrazione della giustizia. Ma è capace di aggredire le altre istituzioni e i poteri dello Stato e chi li rappresenta, oltre a terrorizzare i poveri avvocati. Non più capaci di difendere, se non a prezzo della propria, la Libertà e la Giustizia. Di difendere i Cittadini vittime della mafia giudiziaria. Il tutto avviene con la complicità della maggior parte degli appartenenti al c.d. “quarto potere”. Capaci questi anche di vendere alla mafia giudiziaria i colleghi che rischiano il carcere pur di servire la verità e denunciare le illegalità e prevaricazioni degli appartenenti alla mafia giudiziaria che prevarica nell’amministrazione della giustizia.

Il Senatore CUFFARO nella manifestata superiorità morale e cristiana ha affrontato con dignità la condanna definitiva per un fatto non previsto dalla Legge come reato. Perché la Legge non prevede il reato di concorso esterno in “associazione a delinquere”. Né semplice né di “stampo mafioso”. Non ha sollecitato solidarietà né sconti. E questo rende ancora più indegno da una parte il comportamento  di chi è in Parlamento grazie ai suoi voti, dall’altra la mancanza di una qualsiasi reazione da parte di chi sulla riforma della giustizia aveva richiesto e ottenuto il consenso elettorale. Specie nel SUD dove più che altrove la mafia giudiziaria è divenuto strumento di potere e di prevaricazione per mantenere il dominio coloniale creato dalle bande criminali mafiosavoiarde nel 1860. La classe politica meridionale, di qualunque colore, è da sempre espressa per cooptazione dal potere mafiosavoiardo con la complicità degli appartenenti alla mafia giudiziaria.

iervolino-bassolino-colloquio-privatovittorio-emanuele-iiQuesto spiega perché il SUD, quello che fu il REGNO DELLE DUE SICILIE, le Nazioni Napoletane e Siciliane, sono abbandonati alle azioni più ignobili degli appartenenti alla “classe politica meridionale” cooptata nell’area del potere mafiosavoiardo per consentire di ridurre il SUD a discarica di immondizie e problema criminale. Il che avviene mentre le espressioni massime dei cooptati grufolano con i richiami a festeggiare l’“unità d’Italia” pagando così ai loro padroni cooptatori gli incarichi ricevuti proprio per impedire ai Cittadini del SUD ogni reazione. Che dovrebbero indirizzare ai propri rappresentanti (apparenti). Mentre altri cooptati ragliano vantandosi di avere fatto “introdurre nel codice il termine ‘ndrangheta” senza che nessuno gli ricordi di vantarsi piuttosto di avere istituzionalizzato la pena di morte mediante suicidio per Cittadini spesso assistiti da due presunzioni di innocenza internazionalmente garantite e da una di non colpevolezza contenuta nella sbrindellata costituzione italiana. Tanto sbrindellata da avere dovuto attendere oltre quarantacinque anni per tentare di introdurre il rispetto dei Diritti Civili ricopiando, sia pure malamente e timidamente a Novembre 1999, nell’articolo 111 della Costituzione, l’articolo 6 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. E senza che a tutt’oggi la Convenzione sia fatta rispettare dagli appartenenti alla mafia giudiziaria. Senza che nessuno abbia sentito il dovere di prendere spunto dall’arresto del Senatore CUFFARO per dire: Basta! “La  misura è colma!”.

Emettendo due semplici decreti Legge e portandoli immediatamente in Parlamento per la conversione. Il primo prevede l’immediata destituzione dall’incarico istituzionale pubblico che ricopre di chiunque nell’esercizio delle sue funzioni viola le norme contenute nella Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Il secondo la revisione speciale immediata, a semplice richiesta dei Cittadini, delle sentenze emesse in violazione delle norme sostanziali e processuali contenute nella Convenzione. Con sospensione dell’esecuzione di tutte le sentenze emesse violando la Convenzione in attesa della conclusione del processo di revisione. Con il ritorno alla fase delle indagini preliminari di tutti i procedimenti non definiti con sentenza finale attualmente in corso perché si svolgano nel rispetto delle regole contenute nella Convenzione. Sarebbe sufficiente per far tornare il libertà il Senatore CUFFARO e altri sventurati meno conosciuti. Tutti vittime della mafia giudiziaria. E avviare il ripristino in ITALIA di un minimo di civiltà giuridica. Abolendo la pena di morte mediante suicidio e facendo cessare la dittatura della mafia giudiziaria.      
falcoverde
Giornale online iscritto il 2/05/2008 al n. 184/2008 del Registro di Stampa del Tribunale Civile di Roma.
Direttore Ernesta Adele Marando. Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.