Atto d'accusa contro ogni forma di ingiustizia - Giornale periodico on line a carattere politico e culturale

Noi calabresi nel mondo piangiamo la Calabria oggi. Devastata stanotte dal flagello del mare e del cielo. E ancor prima principalmente dall’incuria dei governanti.

alluvione costa ionica

Foto tratta da internet.

Stamattina, dopo la notte di tragedia al Sud, in Calabria, territorio nazionale italiano , in edicola le "grandi" testate giornalistiche nazionali hanno ignorato l'evento catastrofico di proporzioni gigantesche.. In prima pagina ovunque a caratteri cubitali la Turchia e il trionfo di Erdogan! Sulla tragedia in casa neanche un cenno! Posso dirlo? Fanno schifo!
Invece la reti nazionali, TGcom24 e altre a diffusione nazionale ed estera stanno dando spazio e priorità alla notizia da ieri. Le TV locali della costa ionica calabrese hanno dato il massimo. Grazie a Telemia e Telebruzzano. Ad altre emittenti ancora. Grazie amici cari, Pino Carella e Davide Condello. State facendo un lavoro di informazione eccellente, come sempre, senza risparmiarvi. Per ore, in tempo reale, da ieri ininterrottamente ci state informando, senza badare a voi stessi e spesso senza riconoscimenti veramente concreti.

Abbiamo tutti passato una notte di paura stanotte. Attaccati ai cellulari per sapere cosa accadeva nellanostra Terra lontana dove vivono genitori rimasti ad aspettarci, fratelli, amici, conoscenti e conterranei sconosciuti. Anche chi non conosci ma ami perché vive in una Terra abbandonata. Distrutta prima di tutto dagli uomini. Dalle incursioni di turchi e piemontesi e poi da politici inetti. Indegni di portare fasce al petto e sedersi nei posti riservati agli “Onorevoli”. Gentaglia che ha lasciato allo sbando i cittadini calabresi, in particolare quelli che vivono a Sud del Sud. Quelli della costa ionica locridea e grecanica, tra Reggio e Catanzaro. Sulla costa e all’interno. Macchiati da calunne e ingiurie e chiamati per lo più ‘ndranghetisti per saccheggiarli e ucciderli definitivamente.

Da anni mi batto con i miei giornali liberi, da me fondati e finanziati, per cercare di portare l’attenzione di chi siede nei veri posti di potere su questa Terra stupenda ma dove non c’è più legge né diritti. Calpestati da interessi troppo grossi per essere veramente aiutata a sollevarsi.

La strada nazionale, la 106, una mulattiera mortale. La ferrovia abbandonata, percorsa da rare e solitarie carrozze vecchie e maleodoranti destinate ai Cittadini del Sud d’Italia. Fratelli d’Italia unita? Questa è una tragica beffa! Ma almeno fino a ieri mattina c’erano. Vie vecchie e inefficienti, ma c’erano. Da ieri non ci sono più. Strada e ferrovia, a unico binario, divelte dalla forza della natura che non ha trovato opposizione in strutture, mancanti o inefficaci. Argini e letti di torrenti da anni senza barriere e senza bonifiche reali. Costruzioni di opere pubbliche senza criterio di sicurezza. A risparmio per intascare il rimanente, come un “pizzo”… Per ritagliare una bella fetta di danaro da intascare alla faccia di degli inermi Cittadini, buoni solo a dare voti nella speranza di una gestione migliore. E sempre truffati.

Anzi, troppo ha retto la Calabria mia. Ora  stiamo a guardare cosa faranno i buonissimi onorevoli. Il Premier Matteo Renzi. Prenderà il treno per scendere al Sud? O il “suo” aereo personale a noleggio a botte di 70 milioni di euro all’anno? Ci sarà la gara di solidarietà fattiva come nell’alluvione di Firenze. Ormai decenni fa. Ma è a perenne ricordo ai posteri la gara agli aiuti e il tam tam dei giornalini nazionali all’epoca. Giornalisti, in genere gente provinciale e lecchina del potere. A parte le eccelse eccezioni. Poche a dire la verità.

Ora stiamo a vedere le gare di solidarietà da parte dello Stato centrale e dal mondo per ricostruire questo lembo di Terra che da sempre è terra di accoglienza di migranti. Migranti, gettone per molti politici e gentarella di spettacolo come passepartout per la notorietà. Ma a casa loro non li vogliono. Sicilia e Calabria vanno bene. La Sicilia è una Regione a Statuto speciale e se la passa bene. La Calabria no. E’ “la negra” della Nazione. A quel paese il politicamente corretto. Il Sud è trattato come ai tempi dell’Apartheid. Ancora verso il Sud esiste il razzismo e non venitemi a raccontare che non è vero!
Amici calabresi, il mio cuore è buttato accanto al vostro in questi giorni terribili e sempre.
Facciamoci forza e ricominciamo. Ma stavolta non lamentiamoci, non ci inginocchiamo. Chiediamo a gran voce aiuti concreti. A cominciare dalla denuncia di gravissimo disastro ambientale e i fondi nazionali ed europei per ricostruire.

Vi abbraccio tutti, ad iniziare da mia madre, mio padre, mia sorella laggiù in un mare d’acqua che ha invaso casa nostra come le case di tanti altri fratelli.

Ernesta Adele Marando
www.ernestaadelemarando.it
Lunedi, 02 Novembre 2015
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