foto_babase_180px_foto_intervista_180px_260Giovane e attivo parlamentare al governo con il presidente Bamir Topi e Sali Berisha. Atto d’accusa al regime comunista che ha negato ogni forma dell’esistenza di Dio e ha schiacciato la dignita’ degli uomini.

Siamo in Albania, ad Arameras, frazione di Fushe-Kruje, a nord di Tirana la capitale, al centro dell’Albania, nella missione cattolica italiana delle Suore. Qui si sta costruendo una nuova casa-accoglienza-poliambulatorio in muratura e in sicurezza, al posto di questo capannone prefabbricato in legno che fino ad oggi ha accolto le suore, i pazienti e i pellegrini.

Molte sono le persone che hanno aiutato e aiutano per la realizzazione di quest’opera importante ormai quasi pronta. Tra queste persone i rappresentanti della D.I.E.- Delegazione Italiana Esperti- lo Stato Maggiore Militare con a capo prima il Generale Salvatore Gravante che si era preso l’incarico di avviare il progetto e fare il preventivo per la costruzione. Al momento dello scadere del suo mandato qui in Albania, ha passato la mano al suo successore Generale Aldo Piccotti, ingegnere edile. Il generale Piccotti, insieme a due professionisti albanesi, l’ingegnere Siby Kokalari e l’architetto Touland Brazada hanno redatto il progetto e diretto i lavori. Anche il Deputato ‘Ndriqim Babasi, ex-poliziotto, giovane e brillante business-men, prestato alla politica ha attivamente collaborato. E’ al Governo dal 2001, per due legislature consecutive, con Sali Berisha, prima con il Presidente Mysiu e ora con il Presidente Topi è amico delle Suore e benefattore della Missione.

Babasi, il deputato di religione musulmana ha contribuito e contribuisce alla costruzione dell’edificio per l’opera cattolica, perché riconosce come i cattolici svolgano un’opera sociale e di carità aperta a tutte le fedi. ‘Ndriqim ha donato molto materiale da costruzione, dalla ghiaia, alla sabbia, all’asfalto. Materiale che lui produce nella sua industria. Questo mi hanno raccontato le mie amiche suore.Ho manifestato alle suore, che mi parlavano tanto bene di questo giovane politico, il desiderio di intervistarlo e il deputato è stato subito disponibile. Nella stessa giornata della richiesta delle Suore, in jeans, maglietta e giaccone ci ha raggiunte alla missione e con tanta semplicità ha risposto alle mie domande con sguardo chiaro e diretto. Si siede al tavolo della cucina delle suore e mi chiede gentilmente come sto, in un italiano che parla abbastanza bene come tanti suoi connazionali, avvicinando le distanze dandomi del tu. Io rispondo “bene grazie, e tu? Ricambio il “tu” e inizia l’intervista. Trascrivo letteralmente le domande e le risposte del deputato col il suo italiano molto comprensibile.

Domanda: Tu sei ‘Ndricim Babasi deputato al Parlamento per la zona di Kruje

Risposta: “Fushe-Kruje. Sono due zone indipendenti Fushe-kruje e Kruje. Io sono di Fushe-Kruje, faccio Fushe-Kruje, Bubc e Nikel, questa zona dove fanno i divani”

Quanti abitanti?.

“ Abitanti sono circa 60.000, votanti circa 27.000”.

I nostri lettori sarebbero interessati a conoscere la Tua storia e perché hai deciso di dedicarTi alla politica

“Allora la mia storia. In politica sono entrato per dare qualche contributo per quello che posso. Perché la mia vera storia è business. Io vengo da una famiglia povera di questo paese. Diciamo povera ma molto povera, come altri contadini che stavano qua da noi. E poi nel ’92, quando il regime è caduto, io ho cominciato a fare business”.

Quanti anni avevi nel ’92?

“Ventitré”.

Sei molto giovane

“Non tanto. Poi nel ’93 lavoravo in polizia, scusa nel ’92 lavoravo in polizia, nelle forze speciali albanesi”.

Di che cosa si occupano le forze speciali albanesi?

“Antiterrorismo, come Nocs italiano. Io ero un ufficiale, avevo un gruppo, diciamo un capo di squadra e avevamo i servizi nostri, particolari ma non tanto. Poi nel ’97, 13 marzo ’97, mi hanno portato nel commissariato di Polizia qua a Kruje.

Ti hanno portato per lavorare?

“ mi hanno portato per lavorare, si”

Sei stato trasferito

“ Si, sono stato trasferito da Tirana qua a Kruje “.

Tu sei di Tirana?

No. Di Kruje, di qui.

Tu lavoravi a Tirana nelle forze speciali e nel ’97 sei stato trasferito a kruje

“ Qua ho lavorato per sei, sette mesi, non ricordo bene. Quando hanno vinto i socialisti mi hanno mandato via. Mi hanno detto “non devi lavorare più perché tu sei un democratico e adesso dobbiamo lavorare noi” i socialisti. Così funziona qua adesso, ha funzionato, fino adesso, adesso non più”.

Tu eri democratico nel senso che avevi partecipato attivamente alla politica da esterno?

“ Ero un democratico, ad essere sincero”.

Eravate schedati? Tu sei un democratico, Tu sei un socialista… Facevi parte attiva di qualche gruppo?

“ No, non ero tanto attivo, però io dicevo sempre che ero un democratico, che mi piace il partito democratico, che mi piace Berisha perché ha portato la democrazia qua. Ha fatto tante cose per noi, ha tolto questa barriera che c’era, di non andare fuori, tante cose. Mi è piaciuto il movimento che è venuto nel ’92. noi eravamo sotto al regime, che non lo so come lo conosci tu, ma abbiamo passato una tragedia. Se parliamo così”.

Noi vogliamo conoscere le cose dal di dentro e chi meglio di te che sei stato un poliziotto e sei un deputato, sei nel Parlamento e sei un albanese può dirci?

“Eh, si. Poi nel ’97 io ho cominciato a muovermi nel business, ho viaggiato, facevo poco, ma poco business. Avevo fatto nel ’93 un distributore di benzina qua in zona e lavoravo un po’ perché noi come famiglia siamo una famiglia grande e terreni ne abbiamo avuti, nel senso che erano dei nostri nonni, ma erano sequestrati dal regime, nel ’92 li abbiamo presi e ho fatto un distributore di benzina. Lì ho lavorato bene, diciamo. Sono contento. Poi nel ’97 quando ero fuori dalla polizia perché mi avevano mandato via, ho cominciato a lavorare negli altri settori. La storia dove sono entrato veramente sul serio è agli “inerti”

Un esempio?

“Ghiaia per fare il calcestruzzo”

Quindi andavate lungo i fiumi, nelle cave

Tutti andavano verso i fiumi, io sono andato in cava, ho aperto una cava, non grossa, piccola, tanto per iniziare. Poi ho cominciato piano piano ad investire”

In che cosa investivi?

“ Su questo, a fare impianto nuovo, prendere camion, pale, il lavoro mio.

Oggi come oggi diciamo, se possiamo dire, sono il più grosso produttore di inerti in Albania. Uno dei più grossi.”

Fornisci i negozi di cemento, ghiaia, mattonelle?

“No, di mattonelle no. Solo calcestruzzo, strade, asfalto, così”.

Dove ce l’hai la Tua fabbrica?

“ Qui a Fushe-Kruje”.

La poi la Tua entrata in politica attivamente come è avvenuta, perché?

Allora, l’entrata in politica, stavo lavorando, sempre aiutavo Berisha, sono stato più attivo nel senso di partito, con i soldi, con i meriti personali, non so come posso dire. Personalmente andavo, parlavo per Berisha. Se vince Lui l’Albania va, è meglio. Fare pubblicità. Come una campagna elettorale. Poi nel ’91 Berisha mi ha chiamato nel Suo ufficio e mi ha detto che:”Tu devi andare da deputato”: Io ho risposto:” amico mio, veramente io sono amico con Te però io sono giovane, io non lo so come va, io non conosco questo settore. Il mio settore è business. Perché in polizia non voglio tornare più, non voglio vedere la polizia. Basta. Ho chiuso”. Lui mi ha detto:” tu sei un giovane, io nella Tua zonaho chiesto, mi hanno parlato bene di Te, mi hanno detto che Tu vinci, per me sei una persona per bene che può dare un contributo in politica, come vuoi, però io dico di sì”. Visto il suo carattere un po’ forte ho detto: “va bene, ne parliamo però non sono sicuro che vinco o no perché non è nelle mie mani questo processo. Sono i votanti che mi devono votare”. Siamo rimasti così. E’ arrivata la campagna elettorale, mi ha messo come candidato nella mia zona, ho vinto nel 2001 poi nel 2005 di nuovo”.

Sei stato riconfermato ancora?

“Si di nuovo e sono in Parlamento”.

Di che cosa Ti occupi in particolare nel Parlamento, qual è il tuo compito?

“ Io sono nella Commissione parlamentare dei servizi segreti, do il mio contributo”.

Quindi non Ti posso chiedere niente.

“No, mi puoi chiedere quello che vuoi. I giornalisti possono chiedere tutto perché ormai non c’è un segreto. Tutte le cose qua da noi, ma anche fuori, perché io da otto anni che sono deputato ho incontrato tanta gente, tanti politici italiani, tedeschi, molti, non c’è segreto”.

E allora che servizio segreto è?

Servizi segreti. Segreto sono delle cose segrete. Perché abbiamo una legge noi scritta, devi andare fino a qua. Questi che fanno male per lo Stato, ho trovato la parola sbagliata, in italiano non so, voglio dire che quando la sicurezza dello Stato è in pericolo non devi dire niente perché lì è il segreto. Abbiamo le leggi scritte, cosa è un segreto, cosa non è un segreto”.

E i vostri rapporti con i servizi segreti italiani?

Buoni, buoni. Reciprocamente buoni.

Quali sono attualmente, a parte il tuo compito che è nella Commissione dei servizi segreti, i progetti prioritari per lo sviluppo dell’Albania e in particolare si prevede qualcosa sul piano sanitario nazionale?

“ Già. Questo settore veramente è un po’ difficile in Albaniaperché il regime che abbiamo passato non ha lasciato quasi niente, quasi niente. Dico che noi non abbiamo avuto un servizio di questo genere sul piano sanitario nazionale. Zero. Poca roba. E così il nostro governo vuole fare tanto però non è facile perché ci vuole la capacità, ci vogliono i soldi, ci vuole mentalità. Ci vogliono tante cose per cambiare, anche per la gente. Perché non abbiamo una cultura, per esempio per l’immondizia, lasciare l’immondizia nel posto giusto. La prima cosa inizia lì, poi anche”.

A proposito di immondizia io proprio stamattina ho scritto un’articolo, “Viaggio in Albania, diario” in cui denunciavo quanto ora tu dici. Sull’immondizia buttata ovunque.

“ Si. Buttata ovunque. Perché da noi manca la cultura. Abbiamo delle leggi, paghiamo le tasse ma il comune non è obbligato a ritirare l’immondizia nelle campagne, ma solo nelle città. Non lo fa. Manca la legge. Non vengono vengono, qua ad esempio”.

Ma scusa, “loro” chiedono questa tassa secondo la legge per prendere l’immondizia in base a quale legge, se manca la legge?

“Solo dentro le città prendono l’immondizia”.

Quindi c’è una legge solo per ritirare l’immondizia delle città e quella dei paesi no? Allora nel Comune di Fushe-Kruje che è una città viene ritirata, qui ad Arameras che è una frazione in campagna, no?

“ No! ”.

Ma qui la devono pagare la tassa?

“La devono pagare”

La devono pagare però l’immondizia non la vengono a ritirare.

“No”

E’ questo come si configura?

“ Non esiste una legge fatta bene, come si deve. Per esempio per portare l’immondizia il Comune non paga, la butta in aria e basta”.

Non vi è una discarica?

“ No. Si trovano dei posti così”.

E i progetti prioritari del Parlamento quali sono?

“ allora, insieme al Ministero dell’Ambiente gli ambientalisti hanno fatto tanti progetti e si stanno muovendo tanto. Lo Stato italiano ha dato molti soldi all’Albania come aiuto umanitario, come credito”.

Anche nel 2008?

“ Nel 2007. Nel 2008 non mi sembra in questo campo. Però i progetti li stanno facendo. Io so che a Tirana stanno facendo un grosso progetto per le discariche. Stanno facendo di nuovo, a Tirana, un altro progetto per trovare le discariche. Poi anche a Durazzo. Io sto trattando con il Governo per fare un’altra discarica a Fushe-Kruje, nel mio paese. Stiamo lavorando. Comunque stiamo lavorando.

Questi progetti sono molto importanti per la Sanità. Dove c’è igiene c’è salute. Non si può vivere in mezzo ai rifiuti.

“ Si. Sono molto importanti”.

Perché è inutile curare questi bambini se vivono nell’immondizia. Bambini e adulti naturalmente. Perché l’acqua è inquinata e c’è terra dappertutto. I parassiti si trovano nella terra, nell’acqua, sui cibi sporchi e dunque è un circolo vizioso. Inutile intossicare le persone con i farmaci se poi si riammalano subito dopo. Bisogna cambiare l’ambiente.

“ Si”

Pertanto è fondamentale l’igiene per la prevenzione di malattie infettive ed altro.

“ Io non sono di settore, però so bene che questo problema lo dobbiamo risolvere molto presto. Stiamo facendo tanto per questo però anche noi abbiamo una mancanza di cultura. Buttiamo in aria l’immondizia. Non obblighiamo il comune e non gli diciamo:”scusa io ti pago tu devi venire a prendere”.

Sai che questo mi sembra questo per la mentalità albanese, per quel poco che conosco io degli albanesi. Voi albanesi siete delle persone molto dignitose, molto orgogliose, molto precise, mi pare. Voi i diritti li sapete giustamente richiedere. Come mai c’è questa paura di chiedere che la legge venga rispettata ovunque? Le tasse le pagate tutti e comunque, come tu dici. Cos’è che fa sì che non chiediate l’applicazione della legge per tutti?

“ Ti posso spiegare come la penso io. Il problema nostro è che noi da cinquant’anni non abbiamo avuto nella campagne, nei villaggi un posto dove tu butti l’immondizia. Prima ma anche adesso solo le persone a livello, quelle che hanno un po’ di soldi, prendono in macchina l’immondizia e la portano in città dove c’è la discarica. Però non lo fanno tutti, pochi lo fanno. Io penso che piano piano la cultura viene”.

Ma avete un progetto di Informazione per questo in Parlamento? Avete creato una Commissione perché faccia Informazione?

“Si, si”.

Per noi la Repubblica albanese è Repubblica albanese, la chiamiamo così. Voi la chiamate Shqiperia, la Repubblica delle aquile.Voi vi sentite delle aquile?

Il Paese. Noi no. Qua il nostro Paese era pieno di aquile. Aquila in italiano. In albanese Shqiperia. Abbiamo preso “Shqiperia”, questo il nostro nome”.

Cosa pensi di Scannemberg?

“ E’ un eroe”

Sai che in Italia, in Calabria, c’è un centro di albanesi? C’è come un gemellaggio Italia-Albania.

“ Come la conosco io la storia, che noi siamo stati limitati a leggere la nostra storia nel regime. Abbiamo insegnato nelle scuole la storia del partito comunista, non la storia vera. Cosa dicevano loro? Devi insegnare questo, la storia vera no.

La dittatura, insomma.

“ Brava, si. Noi, il nostro Scannemberg, ha avuto un buon rapporto con l’Italia. Con i veneti e con il re di Napoli. Lui ha fatto anche le battaglie con il re di Napoli contro i francesi. E’ vero. Io penso che questo, che gli albanesi che sono in Italia è anche per il contributo che ha dato Scannemberg per il re di Napoli. Quando Scannemberg è morto qua sono arrivati i turchi. I turchi hanno fatto un disastro. Anche i bambini, se erano maschi, ammazzavano. Tagliavano la testa. Così hanno lasciato solo le donne, per non crescere più. Avevano una teoria. Te la spiego: loro volevano togliere il via Cristianesimo. La nostra storia è che noi siamo stati musulmani. Siamo nati musulmani. Abbiamo cambiato la nostra religione. Eri obbligato a diventare musulmano. I turchi ti ammazzavano. Allora i nostri albanesi sono andati sulle nelle montagne perché non volevano cambiare. Qualcuno, chi voleva mangiare, rimanere vicino a dove era la vita ha cambiato. Abbiamo preso i nomi, la cultura”. turca.

Qui la religione è prevalentemente musulmana, la religione ufficiale è musulmana?

“ Si “.

Voi avete chiesto di aderire alla Comunità Europea. Tu cosa pensi di questa richiesta di adesione?

“ per me non è né presto né tardi. Perché come cultura non manca niente. Va bene, abbiamo tanto da fare, per esempio nelle infrastrutture. Su tante cose. Però se vediamo, tra albanesi ed europei non è che cambia tanto. Mentalità, cultura, tante cose. Abbiamo tanto da fare, però anche se entriamo lo facciamo, siamo sulla strada”.

Quindi Tu pensi che sia una buona cosa entrare nella Comunità europea.

“ Stiamo facendo grandi passi per entrare “.

E cosa mi dici della collaborazione Italia-Albania?

“ In che senso?”

Ci sono molti italiani che collaborano con gli albanesi. Ad esempio c’è l’Università italiana in Albania. Si fanno dei progetti in comune. La cooperazione internazionale umanitaria. Io vengo qui, come tanti altri medici, per cooperare nella sanità, nell’Università dove insegno e negli ambulatori dove visito tanti bambini. Devo dire che trovo una situazione drammatica. Moltissimi i bambini affetti da problemi gravi neurologici, tumori, cardiopatie, che non trovano cure adeguate qui e vengono in Italia. Per esempio.

“ Allora, prima cosa gli italiani qui in Albania sono veramente ben visti. Io non so come, forse per le vecchie tradizioni, ma sono veramente ben visti e ben ospitati, gli italiani qui in Albania. Perché anche per noi gli italiani tanto. Nel tempo di Scannemberg, hanno fatto nel ’91 perché hanno ospitato tanti albanesi. Forse è per questo che noi li vediamo un po’ bene gli italiani qui in Albania. Il Governo italiano ha sempre aiutato il Governo albanese, sempre. Io da otto anni che sono al Parlamento ho sempre detto che ratifichiamo gli aiuti che ha portato il Governo italiano qua, per le strade, per l’immondizia, per tante cose”.

Pensi che sia possibile stabilire ancora più stretti rapporti con l’Italia?

“ Io penso che noi abbiamo buoni rapporti con l’Italia perché il business, i business più importanti sono italiani, qua. Quelli che stanno facendo gli italiani. Hanno fatto tanti investimenti qua in Albania. Il governo albanese li aiuta, molto li aiuta gli investitori italiani”.

Come li aiuta?

“ non avere molta burocrazia, di non avere tante pratiche”.

Quindi gli italiani possono aprire facilmente le loro aziende qui?

“Si”.

Cambiamo argomento. Cosa pensi di queste suore, qui, alla missione di Arameras?

“ Una di queste è amica mia, molto amica mia. Loro hanno lavorato molto nella mia zona. Fanno molto. Hanno aiutato molto questo Paese. Loro hanno un medicamento per le piaghe, per le ustioni. Anche in zona parlano bene. Non lo dico io perché sono deputato, ma la gente, gli abitanti”.

E dei medici italiani volontari cosa pensi? Non so se i medici albanesi siano contenti della nostra presenza. Pensi che ci possa essere collaborazione o i invadiamo il territorio dei vostri medici? Mi piacerebbe avere una risposta dal cittadino Babasi, non dal politico Babasi.

“ Io non lo so come posso spiegare perché non posso trovare le parole giuste nella lingua italiana. Io Vi ringrazio. Ringrazio questi volontari che vengono a dare un aiuto e un contributo in questo settore. Perché noi abbiamo poca esperienza, ma veramente poca esperienza. Io ho visto nel ’97 quando ero a capo della polizia. Era un casino qua in Albania. La gente andava qui per terra. Maltrattamenti. Se ti spiego, non trovo le parole giuste. Se vedevi allora… “.

Io sono venuta qui in Albania la prima volta nell’estate del 2004. Ho visto tanta povertà, ho visitato molti bambini dei villaggi vicini ma anche lontani. Tu sai che io sono pediatra e neonatologa, lavoro in un grande ospedale di Roma. Con le Suore di qui abbiamo anche fatto dei corsi alle donne albanesi di religione musulmana, come quasi tutte. Corsi di igiene, di ostetricia, di etica. Di farsi rispettare come donne. Non vivere il ruolo solo di nuora, moglie e madre, ma anche di donna. Le suore hanno organizzato corsi di cucito, di catechismo, asili infantili, scuole. In una parrocchia cattolica per una cittadinanza di religione musulmana. Una cosa incredibile. Gli albanesi, quelli che ho visto alla parrocchia ma anche nei villaggi, gentili ed educati. Un esempio straordinario di civiltà.

“ Noi prima siamo stati ateisti, nel senso, te lo spiego, che il regime non lasciava andare in chiesa, in moschea, tutte queste cose qua. Noi siamo stati obbligati a non credere nel Dio, obbligati”.

Come riuscivate a convivere tra il non credere in niente e vivere?

“ Come non vivere? Se tu dicevi per esempio che esiste il Dio ti prendevi otto anni di galera. Dieci anni di galera. Non potevi dire. Per esempio, come mi ricordo io, mia madre, i musulmani, hanno un rito. Il Ramadan. Non mangiano per un mese. Sempre lo faceva quel rito mia madre. Però non lo sapeva nessuno. Lo faceva da sola perché se il regime o questi, come si chiamano, i comunisti, sapevano, andavano nei servizi segreti qua in Albania ti prendevano e ti portavano, tutta la famiglia, in qualche paese in qualche baracca che trovavi lì”.

Per vivere come?

“ Per vivere come animali. Questo era”.

Ognuno praticava la propria religione clandestinamente?

“ Clandestinamente! Brava. Questa è la parola giusta”.

Pertanto dopo il ’91 per voi è un altro mondo! Piano, piano ma un altro mondo!

“ Si, un altro mondo!”

Però io vedo che c’è ancora molta paura. Sembra quasi impossibile per molti albanesi parlare liberamente. C’è sempre un po’ di titubanza un attimo prima di parlare. Come per dire: mi posso fidare?

“ Ma cinquant’anni di regime significa tanto. Per esempio noi giovani siamo più liberi. Più aperti. Non c’entriamo con questo fatto. Con questa paura. Non ce l’abbiamo”.

Perché dal ’91 sono passati diciassette anni.

“ Però anche noi vedi che non siamo liberi totalmente dal comunismo. Li trovi i comunisti, dappertutto”.

Cosa pensi del fatto che in Italia la parola “comunismo” non c’è più? Non c’è più il partito comunista, anche se ci sono tanti partitelli figli del comunismo, come il PD. Però il partito comunista non c’è più.

“ Ce l’avete anche voi i comunisti. Però in un altro modo. Ma non si chiamano più comunisti. Ma sono rimasti loro”.

E secondo Te loro, i comunisti italiani, sono cugini di quelli albanesi?

“ Cugini no perché hanno altra mentalità. Perché da loro esiste la proprietà privata, esiste Dio”.

Vuoi dire per i nostri comunisti italiani?

“ Si”.

Sono strani questi comunisti.

“ I nostri si”.

Anche i nostri italiani

“ I nostri si, sono strani Perché il comunismo, Tu sai, è rimasto sempre un’utopia mai realizzata. Come dicevano loro: lavorare poco mangiare molto, non era male. Era un’utopia. Mangiare solo loro vivere solo loro.”

Un’ultima domanda: quant’è il vostro stipendio da parlamentare? E quanto la vostra pensione? E dopo quanto tempo matura e dopo quanto tempo la percepirete?

“ Lo stipendio da parlamentare è circa di mille e quattrocento euro netti al mese. La pensione è di circa cinquecento euro netti al mese se dopo una legislatura, di settecento dopo la seconda ed aumenta un po’ per ogni legislatura successiva di qualche centinaio di euro. La pensione si matura da subito, appena eletti, e si percepirà al compimento del sessantacinquesimo anno di età per gli uomini e sessanta per le donne”.

I nostri parlamentari italiani dovrebbero prendere esempio da voi parlamentari albanesi. I nostri “onorevoli” che fanno, in genere, poco per gli elettori e molto per se stessi e il loro stipendio è spaventosamente alto. Uno stipendio indegno per un Paese civile che sta attraversando un periodo di grave difficoltà economica. E per parlare con la loro segretaria devi essere almeno primo ministro. Per parlare con loro devi affidarti ad un miracolo celeste.

Adesso dopo secoli di sottomissione voi albanesi siete liberi. Vivete in uno Stato che va verso la Democrazia e la Libertà. Ti auguriamo intanto buone feste perché siamo nel periodo Natalizio e anche se sei di religione Musulmana sei amico e rispettoso dei Cattolici e del Cattolicesimo. Ti auguriamo un felice nuovo anno e un buon lavoro in pace e in prosperità.

“Grazie, tanti auguri anche per Voi tutti”

Arameras, Fushe-Kruje Sabato 20 dicembre 2008 le ore 16. di Ernesta Adele Marando

L'intervista è stata filmata. Il video lo potrete visionare andando sull'altro nostro webmagazine RadioCivetta sezione "Videoteca" categoria "Servizi e Interviste". Oppure cliccate direttamente sul link
http://www.radiocivetta.eu/videoteca/46-interviste-/305-intervista-a-ndriqim-babasi-deputato-al-governo-albanese-
http://www.radiocivetta.eu/videoteca/46-interviste-/305-intervista-a-ndriqim-babasi-deputato-al-governo-albanese-

 

SE CLICCATE SU QUESTO LINK VEDRETE LA VIDEO-INTERVISTA

http://www.radiocivetta.eu/videoteca/46-interviste-/305-intervista-a-ndriqim-babasi-deputato-al-governo-albanese