Atto d'accusa contro ogni forma di ingiustizia - Giornale periodico on line a carattere politico e culturale
argo e erne rd150.jpgTreni italiani vecchi come diligenze. Sempre in ritardo e sporchi. Assaltati da ciurme di umanigatto.jpg spesso clandestini e malati e da branchi di bulli che devastano e uccidono. Treni non sicuri dove capotreni vengono denunciati per violenze sessuali a passeggere... e con chi se la prendono i Colonnelli Comandanti per fare ordine? Con cani e gatti. Con conseguente istigazione ad abbandonare gli animali da compagnia.

Siamo in preda a governanti affetti da una sindrome dissociativa e mania di grandezza. A giudici e manager affetti da delirio di onnipotenza. Fermateli. Fermiamoli. Se non siamo ancora una massa informe di carne senza cervello. Grassi e felici.
Arriviamo al tema del giorno. Editto dei Kapo di Trenitalia: niente animali, cani e gatti, sui treni italiani, che superino il peso di 6 chilogrammi.



I fortunati “microbi” al di sotto di tale peso-forma dovranno girare muniti di certificato del veterinario non più antico di trenta giorni che certifichi l’assenza di malattie infettive e presenza di pulci, zecche e vermi! E’ notorio che la zecca o le pulci si “prendono” in un attimo. Ma se hai il certificato del veterinario le zecche e le pulci e i vermi si spaventano e non assaltano l'animale. Vogliono dire questo? Perchè si sa che i parassiti li prendi in un attimo anche appena uscito fuori dall'ambulatorio del veterinario specialmente se è estate e intorno vi sono cespugli e anche in assenza di questi. E allora il certificato che senso ha? Ma si sa in Italia i pezzi di carta vanno alla grande e tolgono tante responsabilità. Inoltre, con il certificato inutile tra i denti, devono viaggiare dentro un trasportino che sarebbe una gabbia.

argocon palla.jpg Ora, ditemi voi, se un tizio ha deciso di tenere un cagnolino o un gatto goloso che può superare i chili previsti per il passi, ha deciso anche per gli arresti domiciliari? Ha deciso per il confino? Perché questo è se non possiede una macchina e vuole andare in vacanza o deve andare a trovare un parente malato distante centinaia di chilometri. Oppure se la possiede e non la vuole usare perchè non se la sente di attraversare le strade e autostrade italiane specialmente del Sud, vedi la A3 e la statale 106 e affini e collaterali. Incidenti assicurati al 90 per cento. In aereo no, gli animali con un peso superiore a 10 chili viaggiano in stiva e poi giunti a destinazione, li devi portare, se sopravvivono, dallo psicologo veterinario a vita e se lo trovi. E se comunque, costretto dagli eventi, decidi di portarlo lo stesso, in stiva, assumendoti il rischio di trovarlo anche morto allo sbarco, mi dite come si fa in un aeroporto a portare un bagaglio o due, il cane e la gabbia? Provateci, avrete da un attacco di panico per l’impossibilità dell’impresa ad uno di rabbia distruttiva. Praticamente impossibile se non possedete un cane nano o un micio tali da tenerli in borsetta…

Allora, ditemi ancora voi, quanto costa la pubblicità a carico dello Stato cioè di noi contribuenti che ci incita, dai cartelloni stradali alla tv di non abbandonare cani e gatti quando partiamo ma di portarli con noi? Quando mezzi di trasporto, ristoranti alberghi li rifiutano? Capeggiati da questi sadici comandanti!

E come si fa a non preferire la compagnia di cani e gatti a quella degli umani che ci circondano? Allora noi che amiamo la compagnia di gatti e cani, perché più sensibili e intelligenti di molti umanoidi, ci attrezzeremo a passare la vita al confino. Per amore dei nostri affettuosi e fedeli amici a quattro zampe.
A meno che queste disposizioni folli non trovino la via della pattumiera insieme a chi le ha partorite.
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Direttore Ernesta Adele Marando. Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.