Per meglio intenderci allassalto di alcuni africoti su terreno privato con accesso e strada privati, che un tempo era recintato e chiuso con cancello di ferro. La recinzione e il cancello sono stati asportati e rubati. Ci troviamo lungo la statale 106, in corrispondenza delle gallerie di fronte la scogliera. Esattamente a Capo Bruzzano. Territorio che fa capo come competenza alla Stazione di Africo e alla Compagnia di Bianco se cerchi giustizia e vuoi denunciare questi gravi fatti dolosi compiuti su quel terreno ai danni dei proprietari che sono stati minacciati di morte dopo che gli stessi avevano sbarrato laccesso con pali di ferro dopo il rapimento del cancello. Ma davanti alle reiterate richieste di giustizia trovi il vuoto.
Ogni estate i predatori invadono il terreno privato. Muniti di fari che posizionano sugli alberi piantati dai proprietari nel loro terreno privato, di blocchetti di biglietti che vendono agli automobilisti per il parcheggio delle loro automobili, piazzate sempre sul suolo privato. Ristorante al mare dove servono cozze e vongole ad avventori paganti e a ospiti, non paganti, cui sono grati. A nulla servono le richieste di giustizia che i proprietari avanzano agli organi di competenza. Carabinieri e procura. Non si sa comè (???) ma la giustizia non si attiva e dunque non arriva.
Molti consigliano i proprietari di rivolgersi alla ndrangheta che sarebbe l unico organo che pare trovi le soluzioni giuste
Quando ai Comandanti ti rivolgi o non ci sono, ti viene detto dallavamposto a guardia, o hanno da fare e con un garbo da portuale marsigliese ti mandano via e ti invitano ad andare al Comando di Bianco. Pensando forse che tu non andrai. Ti hanno già molto stancato loro!
Meglio mi spiego: questo se vai prima ad Africo. Primo posto di frontiera. Poniamo la sera del due luglio scorso.
Il Comandante con queste gentili parole accomiata i tre questuanti giustizia: Sono le otto, sono il Comandante, ho da fare, questa è casa mia e comando io, se volete andate a Bianco. I tre se ne vanno. Evidentemente il milite è convinto che ormai i tre sono sderenati e se ne ritornino a casa. Ma evidentemente quando ci si accorge dalla stazione di Africo, cui sei stato gentilmente invitato ad andare al Comando di Bianco, che non prendi la strada di casa verso Ferruzzano ma volgi a sinistra appunto verso Bianco, allora con una solerzia straordinaria una gazzella con due carabinieri che avevi appena lasciato alla Stazione, parte da questa stazione e ti insegue, affianca la tua auto, la blocca nei pressi del torrente La Verde, sempre statale 106 e i due militi mandati in missioni ti chiedono che è meglio soprassedere. Che quello è un territorio pericoloso e tuo padre, presente, potrebbe essere ammazzato! Si è in tre sullauto intercettata, lanziano padre e le due figlie. Una avvocato e laltra medico. Due donne. E a loro si rivolgono fraternamente i due militi in missione convincimento. Cuori di fratelli che vogliono proteggere le due donnine e il loro papà. E a loro i due carabinieri danno questo consiglio. Fatelo per vostro padre, potrebbe essere ammazzato. Qui non è facile Parliamo di meno di un mese fa. Due di luglio 2008. Quando gli africoti, conosciuti nella zona con il termine di cucchi cominciavano a ripiantare le tende sul terreno predato. E i proprietari si erano rivolti alla stazione dei Carabinieri di Africo perché ristabilissero lordine delle cose. Non si sono rivolti a Totò Riina. Le due figlie non si aspettavano certo queste parole dai Carabinieri. Sanno di rischiare nel cercare giustizia in un luogo dove la Giustizia costituita pare essere senza senso. Impaurita e latitante.
I nostri tre, padre e figlie tornano a casa con la garanzia che giustizia sarebbe eseguita.
E con la consapevolezza di essere sotto tiro di morte. Lo avevano confermato i militi nel tentativo di farli tornare a casa. Lo avevano affermato precedentemente telefonate anonime di cui i magistrati non hanno tenuto conto. Pratica archiviata!
Ebbene, oggi, 30 di luglio, nuovo abuso è stato perpetrato nel terreno privato da parte dei soliti ignoti. Nuova richiesta di intervento ma il Comandante della Stazione di Africo quello stesso che alle otto di sera, meno di un di un mese, fa aveva cacciato dalla suastazione i tre questuanti giustizia non cè. Ore 13 circa. Quello che risponde al telefono non sa. Allora si chiama la Compagnia di Bianco. Circa le ore 13 e 15. Il telefonista anchesso non sa. Il comandante non cè. Gli si chiede del Vice ma cade la linea!
Certo ci rendiamo conto che il territorio è difficile, dalle persone per bene non ci si può aspettare nessun agguato solo denuncie che o vengono archiviate o rimandate per decenni, quindi il nulla. Dagli sgherri è bene guardarsi, perché questi si che i regalini te li mandano.
Ergo la storia delle tre scimmiette: non sento, non vedo, non parlo. E bisogna aggiungere il quarto scimmiotto: non ci sono!
Ferruzzano 30 luglio 2008
Ecco il post scriptum di cui vi parliamo:
" Post Scriptum:
E se quando vai nelle varie Stazioni o Compagnie per chiedere giustizia o denunciare un fatto e chiedi con "chi stai parlando e che funzioni ha", non solo non te lo si dice ma ti si maltratta! E ti butta fuori da "casa sua", non può farti fare nessun esposto, nemmeno ti chiede se sei andato lì perchè ti è morto il gatto o hai ammazzato la suocera!
Non ti può ricevere perchè gli puoi creare problemi con gli amici degli amici con cui si pasteggia a cozze e champaghe al mare!
Ciò è legittimo? O non è una manifestazione di arroganza e illegalità?
Ma in Calabria la legalità è per i fessi suicidi. Poi parlano scandalizzate le varie antimafie della "giustizia fai da te" che loro istigano e foraggiano! Per poi uscire " come Vergine all'Annunciazione" in servizi giornalistici, televisivi, interviste a suon di dollari, per dire al mondo che impavidamente fanno "gli ammazzasette".
Ma forse sbagliano talvolta mira: sparano e fanno morti innocenti. Morti da "fuoco amico".
Ossequi.
Ferruzzano 2 luglio 2008 "