Il PDL deve insorgere. Si organizzi una grande assemblea plenaria e si proceda con le primarie con carattere d'urgenza...  con in programma anche il passaggio alla forma repubblicana presidenziale, con il presidente eletto a suffragio popolare; riforma della Giustizia;

italia-al-cappioIl precipitare degli eventi di questi giorni, in un clima di sollevazione popolare sempre più esteso e irriducibile in tutta Italia, deve necessariamente rappresentare l'avvio di una fase nuova e decisiva nel PDL. Lo scollamento tra il quadro dirigente, i parlamentari e la base va assumendo ormai proporzioni allarmanti, che potrebbero sfociare in un dissolvimento della forza politica dalle conseguenze devastanti. A fronte delle impennate di questo governo tecnico non legittimato dalla scelta elettorale, che intende consumare lo scellerato progetto di trasferire la nostra sovranità nazionale ad organismi europei altrettanto privi di legittimazione popolare, il PDL deve insorgere.

Si organizzi una grande assemblea plenaria e si proceda con le primarie con carattere d'urgenza, fissando precisi obiettivi sul fronte organizzativo interno, partendo dai criteri di individuazione delle candidature.

Si presenti alla base congressuale un programma elettorale straordinario, con pochi punti essenziali per la prossima legislatura, quali ad esempio:

- riaffermazione della sovranità nazionale dell'Italia;

- sospensione unilaterale (o congiunta ad altri Stati dell'Eurozona sud) dei Trattati europei fino alla costituzione di una "unità politica" dell'Europa (Stati Uniti d'Europa federati), attraverso la proposta di una Costituzione Europea da sottoporre a referendum negli Stati aderenti;

- apertura di un negoziato intergovernativo per uscire dall'euro e tornare alle rispettive divise monetarie nazionali, sottoposte alle banche nazionali centrali da riportare sotto il diretto controllo statale; ritrattazione e ricalcolo dei debiti pubblici su basi politiche-economiche che diano priorità alle condizioni reali delle potenzialità e dei processi di sviluppo;

- misure straordinarie e urgenti per la ripresa economica, la semplificazione e la riduzione della fiscalità;

- riforma e attualizzazione della Costituzione, riforma dell'architettura dello Stato con il passaggio alla forma repubblicana presidenziale, con il presidente eletto a suffragio popolare; riforma della Giustizia;

- fissazione di un quadro unitario per il trattamento economico di tutti i soggetti operanti nella pubblica amministrazione per categorie di ruoli, livelli operativi e prestazioni;

- riduzione del 50% del numero dei parlamentari alla Camera e al Senato, abolizione dei senatori a vita.

Nel Congresso riorganizzativo, si nomini una commissione di saggi ed esperti che elabori il programma nei suoi termini esecutivi.

Soltanto attraverso una reale partecipazione della base popolare si può pensare di riprendere in mano la situazione. Nessuno si illuda che il popolo italiano si riduca a passivo testimone di scelte inique ed ad ulteriori scellerate vessazioni.

Francesco Mantegna Venerando

Le Vigne della Libertà

23 gennaio 2012