Itaglia terza dopo Cina e Iran per le esecuzioni mediante suicidio. Infamie istituzionali
“Carceri: solo la morte può liberarti dalla sofferenza”
E’ un gravissimo e straziante senso di impotenza e insieme di rabbia quello che ha suscitato in redazione la lettura di LucidaMente, periodico online, sul grido d’aiuto:“Dal carcere di Spoleto ci è pervenuta la seguente lettera. In genere non pubblichiamo testi non firmati dai nostri stessi redattori o collaboratori, ma, nel caso di Carmelo Musumeci, ergastolano, ci siamo sentiti in obbligo di fare un’eccezione, soprattutto per la straziante, toccante bellezza del suo testo, della sua denuncia civile…”.
Abbiamo deciso di collaborare per quanto possibile dando la massima diffusione all’appello. Chi ci segue sa come da sempre abbiamo denunciato e denunciamo l’infamia della pena di morte che in ITAGLIA viene applicata a costo zero. Proprio mediante suicidio. Nel più ignobile e ipocrita dei silenzi. Perché delle esecuzioni mediante suicidi di cui sono responsabili e in cui sono implicati sadici e idioti esponenti delle istituzioni nessuno parla. Anche nei giorni scorsi a fronte dello sciopero della fame di Marco PANNELLA - per denunciare l’infamia del degrado istituzionale richiamando l’attenzione specie sulla pena di morte mediante suicidio – la viltà degli sciancati culturali che avrebbero il dovere di intervenire per far cessare quei delitti, si sono esibiti in preghiere a PANNELLA perché cessi lo sciopero della fame. Ma non hanno speso una sola parola in favore dei Cittadini detenuti e assassinati mediante l’induzione al suicidio. Nei prossimi giorni tenteremo di organizzare una risposta legale all’infamia degli assassinii nel contesto di documentate denunce del degrado della giustizia in ogni sua manifestazione; dalle indagini preliminari all’esecuzione della pena. In sede nazionale ( pur consapevoli di come qui si tratti di fatica sprecata ) e internazionale.
Intanto invitiamo, chiunque voglia farlo, a segnalare e trasmettere alla nostra redazione tutto quanto possa servire a documentare gli scempi ignobili perpetrati al riparo delle funzioni istituzionali svolte. Continuando a enunciare grandi principi per nascondere sempre di più piccole e grandi mascalzonate. Come l’avere condotto l’ITAGLIA a collocarsi al terzo posto, dopo CINA e IRAN, nelle esecuzioni di condanne a morte. Mediante suicidio, risparmiando le spese del boia ed esaurendo l’interesse per l’ “argomento” nel chiedere a PANNELLA di smettere di digiunare. Facendo balenare la possibilità di nominarlo senatore a vita mentre si continuano le esecuzioni.
Una appello a chi in carcere viene spinto verso il patibolo dai boia del suicidio: Non collabori con i boia e i mandanti. Ci faccia conoscere la sua storia, anche attraverso i suoi familiari. La diffonderemo. Chiederemo che i responsabili della pena di morte in ITAGLIA vengano individuati e puniti.
Che cessi lo scempio ignobile e si dia a chiunque abbia sbagliato il diritto di rinascere. Invece di sputare sulla Costituzione spingendo al suicidio chi quel diritto vuole esercitare.