Atto d'accusa contro ogni forma di ingiustizia - Giornale periodico on line a carattere politico e culturale

POLITICA ESTERA OCCIDENTALE TRA IGNORANZA E STUPIDITA’
IL RUOLO MANCATO DELL’ITALIA.

sponda-sud-mediterraneoCi piace citarci. Avevamo avvertito quale stupido comportamento all’inizio delle crisi negli stati del Nord Africa avessero tenuto gli stati europei e l’“alleato Nord americano”. Sarebbe stato sufficiente aiutare i governi contro i quali si sono rivoltati per fame i Cittadini con l’invio di adeguati aiuti umanitari per eliminare fin dall’inizio, in modo indolore le sommosse. Pretendendo contemporaneamente l’avvio delle riforme necessarie per la democratizzazione dei sistemi e il rispetto, sotto controllo internazionale dei Diritti dei Cittadini. Nella stupidità e ignoranza occidentale le sommosse per il pane sono divenute “rivolte”, “primavere” e altre impossibili idiozie.

Dietro questi enunciati ( da sempre utilizzati per nascondere “piccole mascalzonate” e grandi delitti come in questa vicenda ) nel caso della LIBIA si sono innescate le soddisfazioni dei pruriti militareschi delle due ex potenze europee incapaci di fronteggiare la realtà della loro inconsistenza politica e militare con gli stati dimensioni continentali ch dominano la scena del Mondo e pronti, per meschini calcoli di politica interna, a “spezzare le reni” alla LIBIA per ottenere a buon mercato la soddisfazione di una impossibile grandeur e servire gli interessi delle proprie multinazionali specie petrolifere. A spese della solita Cenerentola del Mediterraneo: l’ ITALIA. Nella mancata reazione della Lega Araba e dell’Unione Africana agli attacchi militari anglo-franco-statunitensi contro la LIBIA s’è trovata la “prova” della legittimità dell’intervento militare contro uno stato sovrano e a sostegno della “rivolta di popolo”. Gli STATI UNITI dopo avere partecipato allegramente all’aggressione senza alcun ricordo degli insegnamenti ricevuti in VIETNAM, in IRAN, in AFGANISTAN si sono accorti di non saper nulla di quel “popolo in lotta”. E il ministro degli esteri italiano FRATTINI che nella sua disperante ingenuità, andato a fare un giro turistico al dipartimento di stato americano, ha “rivelato” che il disimpegno degli STATI UNITI seguito alla mattanza iniziale con profusione del lancio di razzi sul territorio libico, si spiega con il fato che “vogliono sapere chi sono i combattenti per la “libertà” in LIBIA”. Ovviamente il ministro FRATTINI non ha tratto da questo enunciato alcun insegnamento.

Dopo avere all’inizio della crisi ricordato i patti italo-libici e ipotizzato come indispensabile il sostegno a GHEDDAFI, si presenta oggi sulla scena – validissimo esempio di coerenza all’italiana – come il più feroce sostenitore dell’eliminazione di GHEDDAFI. Neppure i francesi che hanno voluto procedere al primo colpo contro la LIBIA sono così verbosamente intransigenti. A nessuno dei protagonisti ( in realtà modeste comparse dei burattinai che perseguono molto più concreti interessi, meglio se sulla pelle della LIBIA e dell’ITALIA, dietro le azioni dei protagonisti-burattini ) della mattanza libico-tunisina in terra e in mare è venuto in mente di essere responsabili di quanto sta avvenendo in LIBIA e nel MEDITERRANEO assumendo le connotazioni di un genocidio. Alla stupidità della politica italiana rimane ancora da riflettere come il ruolo di mediazione e di affermazione di una seria politica mediterranea, che aveva la possibilità e il dovere di compiere, le è stato tolto dalla GRECIA e dalla TURCHIA cui GHEDDAFI, tuttora a capo della LIBIA in base al semplice principio di effettività nel diritto internazionale.

Si può ancora salvare qualcosa? Assumendo una concreta iniziativa di pace, convocando a NAPOLI, a PALERMO o a REGGIO CALABRIA una conferenza cui partecipino tutti i paesi rivieraschi del MEDITERRANEO. Stabilendo di attuare un immediato cessate il fuoco in LIBIA con il lancio di una amnistia sotto controllo internazionale e lo studio di soluzioni alle problematiche ingigantite dall’aggressione straniera da attuarsi fino ad arrivare entro un tempo definito ad elezioni in un quadro di sicurezza contro il terrorismo internazionale; la creazione con ALGERIA, EGITTO, LIBIA, MAROCCO, TUNISIA di accordi che garantiscano l’eliminazioni delle condizioni di indigenza che hanno determinato le sommosse avviando un percorso autentico di rispetto dei Diritti dei Cittadini in forme compatibili e rispettose delle loro tradizioni e civiltà. Saprà fare qualcosa di simile l’ITALIA? C’è da augurarselo per la pace nel MEDITERRANEO. Specie nel momento in cui gli idioti ignoranti che hanno provocato le crisi e hanno pensato di risolverle con qualche missile e qualche bomba stanno pensando di riparare il malfatto “inviando truppe di terra” in LIBIA. A vantaggio di chi? Se lo sono chiesti gli STATI UNITI d’AMERICA. Dovrebbe chiederselo l’EUROPA. E comunque l’ITALIA.

falcoverde

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