E’ ora di ripristinare la verità storica

carlo-emanuele-iv-savoia-insertLa pubblicazione su l’ “Avvenire” di un articolo su Carlo Emanuele IV di Savoia permette di verificare in maniera scientifica la falsità dell’ “unità d’Italia” come evento mai avvenuto e la nascita reale della colonia dei mafiosavoairdi con la distruzione del Regno delle Due Sicilie e delle Nazioni Napoletana e Siciliana. In realtà l’Unità d’Italia avrebbe significato la creazione di uno stato federale tra le varie entità statali presenti sulla penisola italiana.


La presidenza non avrebbe mai potuto essere del Piemonte o della dinastia savoiarda del regno di SARDEGNA, assolutamente insignificanti sul piano civile, economico e culturale. Ma uno stato federale nel centro del mediterraneo che avrebbe portato a sviluppare ulteriormente le iniziative del Regno delle Due Sicilie nella politica di incremento dei traffici marittimi che da sempre avevano visto gli stati della penisola italiani egemoni, fu visto come un pericolo devastante dalla massima potenza coloniale dell’epoca, il Regno inglese. Fu per questo che agenti inglesi individuarono nel Piemonte savoiardo lo stato montanaro da utilizzare assieme alle azioni di terrorismo internazionale dell’agente dell’ammiragliato britannico GARIBALDI per impedire la creazione di uno Stato Federale italiano che avrebbe sviluppato al massimo le potenzialità espresse dai singoli stati preunitari. Decise che i Savoia montanari francesi avrebbero conquistato e ridotto a colonia gli altri stati, specie il Regno delle Due Sicilie di cui avrebbe incamerato e distrutto la flotta oltre a rapinarne le risorse industriali specie nella cantieristica. E questo avrebbe assicurato all’impero britannico per l’avvenire il dominio del Mediterraneo realizzato con le rapine di GIBILTERRA, MALTA e l’acquisito dal KEDIVE’ d’EGITTO delle azioni del Canale di SUEZ. La via delle Indie.

Il sistema di potere coloniale è stato perfezionato nel tempo sostituendo alle baionette e alle stragi dei terroristi e criminali di guerra GARIBALDI, BIXIO, LAMARMORA, CIALDINI, PIOLA CASELLI, la creazione per cooptazione di una “classe politica meridionale” prona alle decisioni del potere mafiosavoiardo sopravvissuto alla caduta della dinastia e i rastrellamenti quotidiani realizzati con un sistema giudiziario coloniale al servizio del potere di identica connotazione. Che provvede anche ad eliminare, emarginando o mandando in galera qualsiasi elemento scomodo per il solo fatto di essersi reso conto di questa realtà e di denunciarla.

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