Il profilo di una Piccola Grande Donna Figlia della Calabria
luciana-marando-2010Mia sorella Luciana è nata molti anni dopo di me e mio fratello. Questa è stata la sua croce e la sua delizia e anche la nostra. Perché è sempre stata considerata la piccolina di casa, anche oggi che è una valente professionista. Da anni. Un avvocato in gamba e con la schiena;  in un’Italia ridotta a brandelli e senza rispetto per le leggi e in una Calabria a rimorchio come una colonia; dove senza identità rischi grosso.
Lo sappiamo bene noi in casa quando osiamo trattarla da bambina. Ci azzanna alla gola. Giustamente. Ma è il destino di ogni ultimo piccolo arrivato in casa, specialmente se dopo oltre un decennio dai primi. Questa la sua croce. Sopportarci. La nostra croce è sopportarla quando non intende ragioni. Detta legge. Perché si sente forte dell’ascendente che ha. Se al risveglio non le viene servito subito un caffè bollente dalla solerte mammina. Fa il diavolo a quattro! Una giornata rovinata sul nascere. Cioè accontentata e protetta troppo. Ma lei lo ripaga con gli interessi.

La sua “delizia”. Dopo l’università alla Sapienza di Roma dove si è laureata, è voluta ritornare a casa dai genitori, ormai rimasti soli, dopo che noi tre figli eravamo emigrati nella capitale per studiare. Noi rimasti. Lei è’ tornata al Sud. Ha lasciato un futuro sicuramente più facile e ludico qui nella capitale dove ha abitato per molti anni, per stare con mamma e papà e vivere nella Sua Calabria.  E sta a casa con loro. Ma è difficile vivere in una terra così desolata. In ogni senso. Vilipesa da esseri che detengono e gestiscono male i poteri costituiti e che dovrebbero essere i garanti del benessere e della dignità delle persone.

Siamo da decenni abituati a vedere avvocati servi dei giudici, portaborse. E questo comportamento compiacente e avvilente spesso porta alle condanne dei loro clienti. L’Avv. Marando invece difende la Legge e i propri clienti pretendendo il rispetto delle Leggi e senza timori. Clienti tra i quali talvolta si trova anche chi, una volta ottenuto quello che chiedeva,  servito alla grande e gratis per quattro lunghi anni, la colpisce alle spalle in linea con alcuni  avvocaticchi , alcuni firmatari e altri nascosti nell’ombra  che assaltano la carovana con l’oro una volta giunta alla curva, e il condottiero, mia sorella l’avvocato Luciana Marando che aveva condotto in porto in un vassoio d’argento, per il cliente,  un risarcimento danni da  250.000,00 Euro. (Per chi pensasse che ho messo uno zero di troppo specifico. Scrivo in lettere: duecentocinquantamila euro, in vecchie lire cinquecento milioni circa).

Mia sorella non ha visto il becco di un centesimo di onorario. Quanto pattuito con la cliente all’inizio del procedimento e mai versato per povertà è stato “intercettato” dall’avvocato Condemi Caterina originaria di Ferruzzano e abitante a Bruzzano. Costei, giunta alla curva,  quando era già  concluso l’iter professionale iniziato quattro anni prima e avrebbe dovuto essere rimborsato quanto anticipato da mia sorella, l’avv. Condemi si inserisce nella vicenda contro la propria collega, contro l’Avv. Marando.
canon-maggio-2010Senza alcun riguardo per la deontologia professionale. E neppure per la decenza. Sostiene la pretesa del cliente che, incassati 250.000 euro ( cinquecento milioni del vecchio conio) per il lavoro gratuito di quattro anni dell’Avvocato Marando non manifesta alcuna riconoscenza. E si appropria anche della somma di euro 25.000,00 ( venticinquemila) inviata dalla compagnia di assicurazioni esclusivamente per il pagamento delle spese anticipate e gli onorari maturati e mai percepiti all’Avvocato Luciana Marando. E’ questo che ha fatto la cliente Andreina Jacopucci. Trovando l’assistenza dell’avvocato Condemi in quest’impresa. All’inazione della procura della Repubblica presso il Tribunale di LOCRI che addirittura aveva chiesto l’archiviazione del procedimento avviato nei confronti di JACOPUCCI per appropriazione indebita aggravata nonostante le prove. L’Avv. Luciana Marando ha opposto la propria richiesta di giustizia al Giudice dell’udienza preliminare. E il giudice ha disposto che sia avviato il procedimento penale nei confronti di JACOPUCCI per appropriazione indebita aggravata.

Come si vede mia sorella ha grinta da vendere. Che tira fuori quando viene vessata, quando viene tradita la sua fiducia.  E si sta battendo come una leonessa in quel tribunale di Locri, civile e penale dove si stanno conducendo udienze su udienze. I pubblici ministeri traccheggiano. Ma l’ avvocato Marando, non appartiene  a nessuna consorteria se non all’Ordine degli Avvocati del Foro di Locri,  gli altri contendenti non si sa, forse ai testimoni di Geova…

Mia sorella Luciana, l’unica che ho e mi basta con il da fare che mi da al telefono,  è una buona. Si occupa di tutti e si preoccupa. E’ lei a casa a stare con i nostri non giovanissimi genitori, delle vecchie zie e dei bisognosi vari. Anche di chi non conosce se vede che versa in condizioni difficili e senza speranza alcuna di avere giustizia.
Luciana e io siamo in costante comunicazione telefonica, direi ossessiva. Non meno di cinque chiamate al giorno se non dieci.  Io sono rimasta a vivere, dopo l’Università a Roma. E mi racconta in tempo reale quello che accade a casa nostra e dintorni. Credo di essere la sua amica più cara e la sua più “odiata sorella” perché sono la primogenita con il vezzo di fare il grillo parlante. Non proprio il massimo della simpatia… comunque tra dolcezze e urla portiamo avanti il nostro affettuosissimo rapporto fraterno che è il pilastro della nostra vita.

Mi racconta quello che accade in quel microcosmo e degli episodi anche della sua vita professionale. Salvaguardando il segreto professionale. I dati sensibili.

Vi voglio raccontare di due casi  umani, non posso fare la scaletta di tutto,  di cui lei con la sua solita grande generosità si è occupata, mossa dal desiderio di riparare a grandi ingiustizie perpetrate ai danni di due extra comunitari, due tra le migliaia di immigrati che popolano la Calabria dove hanno trovato asilo  a volte matrigno.

Due  casi presi a campione che mi hanno fatto riflettere con un sorriso amaro. Eccoli, ve li passo:

Il primo. Un giorno era passato sotto casa nostra, facendo il suo giro di vendite,  un venditore ambulante con la sua macchina, tipo carretta, “parlante”. Un megafono con cui pubblicizza la sua merce. Un marocchino. Insomma un “extra”. Lenzuola, federe, piume e compagnia. Lei lo accoglie e chiede della merce. Si mette a chiacchierare con lui e parlando parlando, evidentemente il marocchino si fida, lei gli ha detto di essere avvocato, e le racconta di una grossa ingiustizia subita. Nella Locride. Un incidente con la sua macchina, di cui lui era innocente, ma condannato perché “lui era colpevole” condannato a risarcire la parte”offesa” e l’aumento della polizza assicurativa della sua auto per scatto categorie. Luciana, l’avvocato Marando pardon, ascolta, la storia le pare faccia acqua da molte parti e chiede allo straniero di portarle le carte. Le studierà e si vedrà. Lui non ha soldi, non può nemmeno spendere per le fotocopie figuriamoci per un onorario all’avvocato. Non può iniziare una causa per la ricerca della sua innocenza. Non può pagare. L’avvocato Marando gli dice di non preoccuparsi per questo. Lo aiuterà lo stesso a trovare la verità.  E lei stessa provvede a ritirare il verbale redatto il giorno dell’incidente dalle autorità competenti. Immediatamente si accorge che il marocchino aveva pienamente ragione. Era lui la parte lesa. Invece era stato condannato come colpevole a risarcire il danno e a subire incremento polizza assicurativa. Quindi con un procedimento sommario e ingiusto. L’avvocato Luciana Marando ha chiamato la Compagnia assicuratrice del marocchino e carte alla mano evidenziava l’innocenza del loro assicurato ribaltando l’esito negativo con cui era stato frettolosamente giudicato colpevole e danneggiato. Perché “un nessuno”.

Ed è stato risarcito dall’assicurazione dell’altro veicolo del danno subito. E ovviamente nessun aumento del premio assicurativo della sua assicurazione non essendo colpevole. Nessuno scatto di categoria.
L’avvocato Marando non ha voluto onorario. E’ stata contenta di aiutare una persona offesa in una terra straniera che invece di onorarlo lo aveva vilipeso e colpevolizzato ingiustamente.

Secondo caso
. Sempre un extracomunitario. Un indiano con famiglia a carico. Strozzato da bollette Enel della casa dove abitava con altri conterranei suoi, come succede in tanti altri casi di deboli abitanti in questo mondo.  Ammucchiate pazzesche per risparmiare sull’affitto e sulle competenze da condividere. Centinaia di euro di bollette da pagare addebitate ingiustamente all’indiano. Comunque portato in tribunale come un ladro. Luciana ne viene a conoscenza. Stessa storia, lei la paladina dei poveri prende in mano la questione e risolve il problema all’indiano che evita così di pagare somme che in realtà non doveva pagare.  E di questi casi ne potrei raccontare tanti.
Ogni tanto in Calabria giudici che applicano la legge ci sono. Ma guarda caso queste sentenze giuste riguardano spesso gli extracomunitari che per direttissima vengono giudicati e prosciolti e in questi casi ok. Ne siamo felici.
Ma quando si tratta di personaggi scomodi, avvocati scomodi, allora la giustizia prende una strada in salita, lunga e faticosa. E non sappiamo dove conduce. Se si incontrano nel percorso anime giuste allora si può stare sereni. Se si incontrano cricche bisogna affidare l’anima ai santi.

Mia sorella è la più strenua sostenitrice dei deboli. E perde la bussola quando vede l’arroganza, la maleducazione, la voglia di scroccare di molti sul lavoro onesto e non riconosciuto di tanti.
E’ una validissima collaboratrice dei miei giornali RadioCivetta e Jaccuse. Fa parte della Redazione e si occupa delle pubbliche relazioni nella distribuzione.

Grazie Lùcia, a volte mi fai girare le rotelle a mille ma le nostre diversità  rappresentano complementarietà, indici di un carattere ben definito e ognuna di noi difende le proprie posizioni che sono anche indicatori di intelligenza nel capire le nostre diverse angolature per poi arrivare ed un accordo. E questo tra noi avviene sempre.
Un bacio.                                           Tua sorella Ernesta