agazio_loieroIlSignor Governatore della Calabria, data la sua brillante laurea in lettere e filosofia e malgrado il suo affaccendamento in tutte altre faccende, probabilmente conserverà memoria dei versi dellasatira di Giuseppe Giusti del 1835, in cui il poeta osservava che
 

Se un real Ingegnere o un Architetto

Ci munge fino all’altimo sacchetto,

per rimediare a questa bagattella

si cresca una gabella.

 

 

Se non li ricorda, sappia che in materia di sanità ha usato lo stesso metodo. Sono stati sperperati milioni? Bene, si aumentino l’addizionale IRPEF e i tickets.

 

E’ vero, ci ha anche detto che non è colpa sua e che l’ottanta per cento del deficit è addebitabile alle giunte precedenti. Va bene! Ma considerato che son passati tre anni da quando lui e la sua giunta illuminata hanno preso coscienza del problema, potevano tentare almeno di calcolare il deficit con le proprie forze piuttosto che rendere obbligatorio il ricorso alla misteriosa KPMG( KPMG Advisory è una delle principali società di consulenza manageriale in Italia ), misteriosa perché, a mio modo di vedere, sarebbe bene, ai fini della trasparenza, che il cittadino sapesse quali e quante personeabbiano dovuto mettere le mani nei bilanci pubblici e quanto sia costata questa operazione sicuramente anomala.

 

Ancora più fumose ci sembrano le altre proposte di soluzione del problema preannunciate, cioè la soppressione di ospedali e la creazione di case della salute. Perché dovrebbero servire servire queste misure? Cui prosunt?

 

La sanità calabrese non è un modello di efficienza e, se ancora esisteva un po’ di fiducia, le varie campagne antimafia, utili a stendere un velo di nebbia sulla corruzione politica, sul clientelismo e sulla diffusa inefficienza, hanno contribuito a distruggere gli ultimi residui di credibilità ricollegabili alla conoscenza diretta della serietà di questo o di quel professionista o dell’uno o dell’altro infermiere.

 

Personalmente non ho diretta esperienza della sanità della mia regione di origine e di attuale dimora e da otto anni non ho alcun contatto con l’amministrazione sanitaria. La mia filosofia da sconsiderato mi fa pensare che se mi si blocca un piede per il dolore, il male prima o dopo passerà e che ingannare il tempo andando dal medico di base per farmi ordinare una sfilza di analisi probabilmente mi impedirà solo di leggere un buon libro. Se poi qualche amico mi consiglia qualche pomata a lui ordinata dal solito luminare, mi faccio dare il foglietto delle istruzioni, leggo le controindicazioni e rifuggo da ogni tentazione. Prima o dopo morirò e non sarà una grossa perdita.

 

L’unico incontro ravvicinato del solito tipo è avvenuto tre o quattro anni, quando, in una calda mattina d’agosto, dopo aver invano tentato di prendere un appuntamento con uno degli oculisti del circondario, fui costretto ad accompagnare al pronto soccorso di un ospedale una ragazzina, figlia di un amico e ospite della mia famiglia, terrorizzata da una scheggetta invisibile in un occhio. Alle dieci un individuo dall’aspetto non certamente raccomandabile (non mi scandalizzo perché anch’io sono fatto così ma non sono cattivo), senza nemmeno guardarci, scarabocchiò qualche appunto e ci consegnò un foglietto con l’indicazione“Reparto Oculistica”, che raggiungemmo al terzo piano per le scale (l’ascensore regolarmente non funzionava).Attendemmo fino alle 14,15 che qualcuno ci chiamasse, condividendo la sorte di una piccola folla malmessa di gente anziana bendata, finchè mia moglie non c’informò che era riuscita a concordare un appuntamento con un oculista per le 18.

 

No comment!

 

Io non pretendo d’insegnare niente a nessuno, ma tanto per capirci qualcosa, dato il piagnucoloso argomentare di un certo tipo di democristiani mi lascia sempre poco convinto, desidererei come cittadino avere risposte precise ad alcune semplici domande.

 

La prima: quanto è stato speso per consulenze e quanto per pubbliche relazioni ogni anno?Quanto ha percepito ciascuno dei super esperti?

 

La seconda: a quanto ammonta, tutto compreso, il compenso dei managers sanitari? Chi lo stabilisce? Può essere considerato congruo rispetto ai risultati ottenuti, in rapporto alla norma costituzionale che impone che la retribuzione sia proporzionata alla qualità e quantità del lavoro prestato? Certo in un Paese dove si sequestra tutto a un piccolo imprenditore fallito, ma si consente a un tizio superpagato di mandare in fallimento impunemente una compagnia aerea, la domanda è puramente retorica. Tuttavia è opportuno sapere quanto costi la dirigenza di enti che non riescono a sapere nemmeno quanto spendono.

 

La terza: quanto di meno costa la degenza in struttura convenzionata rispetto a quella in struttura pubblica? Immagino molto di meno, altrimenti, come direbbe sempre Giusti, “il nostro sapientissimo Padrone con venerato motuproprio” imporrebbe di ridurre le convenzioni con le cliniche private, piuttosto che sopprimere le strutture pubbliche, aumentando il numero degli edifici abbandonati al saccheggio e destinati a consentire lo sfogo dei più abietti istinti vandalici.

 

La quarta: quanto di meno costa il servizio analisi cliniche presso le strutture private? E’ questo il motivo che lascia l’analogo servizio pubblico in una situazione di patente inefficienza e, comunque, in condizioni tali da giustificare la duplicazione o la triplicazione annuale delle somme preventivate per l’esecuzione di analisi in strutture esterne?

 

La quinta:quanti impiegati della sanità sono distaccati presso segreterie dei partiti o presso i sindacati? Chi autorizza questi distacchi?

 

La sesta: considerato che si sostiene che la sanità calabrese costa molto più di quella lombarda, pur offrendo prestazioni che costringono molti cittadini a sottoporsi a cure in altre regioni, è stato mai fatto un confronto dei prezzi unitari di prestazioni analoghe? Qual è stato il risultato?

 

La settima: dato che in questi ultimi anni la Corte dei Conti è spesso intervenuta contro un tipo di amministrazione decisamente allegro e sono state aperte numerose inchieste della magistratura per ruberie varie, sono state ordinate le inevitabili inchieste amministrative? Qual è stato il loro esito? Quali somme sono state recuperate a seguito della scoperta, rispetto al numero dei residenti, di 400.000 assistiti in più o di 80.000 o, secondo le stime più ottimistiche, di 20.000? Se non è stato fatto cosa si aspetta per denunciare i responsabili e procedere secondo legge?

 

L’ottava:quali servizi dell’amministrazione sanitaria sono stati esternalizzati e quanta è costata l’operazione?

 

La nona: quanto costano le costituzioni di parte civile della Regione contro sé stessa, in processi vari che sono prova di insanabili carenze organizzative?

 

Vorrei e potrei fare altre domande, ma so che nessuno mi risponderà, come immagino pure che il sistema del consociativismo terrà il bavaglio ben stretto alla cosiddetta opposizione. Se c’è qualche cittadino capace d’indignarsi, batta un colpo.