Flavio D’Introno ovverosia un alcolista un usuraio un bugiardo un amatore seriale le cui dichiarazioni sprovviste di elementi di riscontro hanno portato innocenti in carcere: Il Giudice Michele Nardi e l'Ispettore di Polizia Vincenzo Di Chiaro

NARDI DR MICHELE DINTRONOMichele Nardi e Vincenzo Di Chiaro in carcere da quasi un anno e mezzo per le accuse di Flavio D'Introno, un imprenditore di professione. Nella vita reale un usuraio e in carcere per questo reato. Un amatore e un bugiardo seriale. Un alcolista riconosciuto e classificato in cura al Sert ( Il SERT è un servizio pubblico del Sistema Sanitario Nazionale per la cura e la riabilitazione di chi ha problemi dall’abuso di sostanze psicoattive, come droghe e alcool ). Un soggetto con disturbi di personalità. E’ quanto emergente dall’interrogatorio di Rosa Grande, una delle sue tante donne da lui amate in contemporanea, nell’Udienza al Tribunale di Lecce del 15 Giugno 2020. 
Ci si chiede con quale criterio sia stato buttato in carcere da quasi un anno e mezzo il Giudice Michele Nardi a seguito di dichiarazioni di un individuo definitivamente condannato per usura, bugiardo e alcolista. Con disturbi di personalità già accertati e che ha evitato per anni di finire in carcere nonostante la condanna definitiva accusando degli innocenti. Ci si chiede se non si possa evitare almeno in futuro il ripetersi di simili realtà che mortificano la giustizia e fanno scempio delle garanzie che il processo dovrebbe assicurare. 
Ecco le registrazioni effettuate da Radio Radicale della testimonianza di Rosa Grande, una delle donne mantenute da Flavio D’Introno. Una delle tante donne con le quali in contemporanea il D’Introno intratteneva relazioni amorose.

Venerdi 19 Giugno scorso, in seguito alle prove emerse durante l’udienza appunto del 15 giugno, si è predisposta la scarcerazione del Giudice Michele Nardi e del Sig. Vincenzo Di Chiaro e l’invio agli arresti domiciliari. Ci si sarebbe aspettata la scarcerazione e la rimessa in libertà di due Cittadini finiti in carcere per le trame di un alcolista riconosciuto e usuraio. Invece sono stati predisposti gli arresti domiciliari. Ma quanto accaduto sembra una Grande Beffa.
Michele Nardi e Vincenzo di chiaro restano ad oggi in carcere perché non c’è la disponibilità dei braccialetti elettronici. Quei braccialetti elettronici, un modello aggiornato delle vecchie catene ai piedi degli schiavi, che costano allo stato italiano 115,00 al giorno secondo il parere dell’avvocato Aldo Maturo riportato in un suo articolo del 25 Novembre 2017 "Il braccialetto elettronico

Cliccate sull’immagine della schermata di Radio Radicale e ascoltate la registrazione di Rosa Grande
riportate nei file • MP1057013.MP3 - • MP1057014.MP3 - • MP1057015.MP3

ROSA GRANDE FILE 5 6 7 UD 15 06 2020