Atto d'accusa contro ogni forma di ingiustizia - Giornale periodico on line a carattere politico e culturale

Il Comandante Schettino della Nave Concordia linciato dai media a prescindere è stato scarcerato ieri sera dal coraggioso giudice Valeria Montesarchio  libero da pregiudizi. Dopo cinque ore di camera di consiglio

comandante schettino copiaUn giudice donna, Valeria Montesarchio, ha avuto il coraggio di liberare dal carcere il Comandante Schettino e respingere le pretese dei quattro pubblici ministeri sulle quali s’erano si erano avviati il linciaggio e la gogna della plebaglia contro il Comandante Schettino. Capitano distintosi nel corso della sua lunga carriera per le sue grandi capacità professionali. Prima di fargli subire una condanna illegale da parte della folla inferocita e di rappresentanti delle Istituzioni cerchiamo di capire cosa sia realmente accaduto e di chi le responsabilità reali.


In chiunque non abbia la forca e la gogna a prescindere come propria aspirazione di vita il disgusto e la rabbia avevano accompagnato la violazione del segreto istruttorio con la diffusione da parte della “guardia costiera di LIVORNO” della registrazione di una conversazione telefonica tra un “cap. DE FALCO” e il Comandante SCHETTINO nel corso della quale il primo, con una aggressività pari soltanto alla volgarità e all’assurdità nella contingenza, chiedeva al secondo che coordinava le azioni di salvataggio dei passeggeri della COSTA CONCORDIA, di fornirgli l’elenco delle persone imbarcate. Il disgusto e la rabbia sono aumentate quando è iniziata l’applicazione della pena della gogna ai danni del Comandante SCHETTINO consentendo alle televisioni di riprenderlo in manette trascinato da agenti della polizia penitenziaria. Al disgusto e alla rabbia si accompagnava il timore che il Giudice che doveva decidere se convalidare o meno il fermo al quale la procura di GROSSETO (il cui capo ieri mattina, 17 Gennaio 2012 aveva iniziato a svolgere l’attività processualmediatica partecipando alla trasmissione radiofonica “uno mattina”) aveva sottoposto il Comandante SCHETTINO si facesse condizionare dalla richiesta di forca della plebaglia. A richiedere in udienza il mantenimento in carcere del Cittadino Comandate SCHETTINO Francesco s’era schierata l’accusa pubblica composta da quattro pubblici ministeri presenti in aula: il procuratore Francesco Verusio, i suoi sostituti Pizza, Leopizzi e Navarro. Il Giudice Valeria MONTESARCHIO ha proceduto all’interrogatorio di garanzia e ha ascoltato le risposte  del Comandante SCHETTINO alle domande poste anche dalla squadra di pp.mm: ''Ero io al comando'' della nave quando ha impattato gli scogli, e '' io ho manovrato in emergenza salvando centinaia, migliaia di persone'', ha detto difendendosi dalle accuse. Verità questa ineludibile e che la diffusione illegale della conversazione telefonica registrata da DE FALCO assieme all’avvio dell’applicazione della pena della gogna senza processo con la diffusione delle immagini del Comandante SCHETTINO in manette trascinato dalla polizia penitenziaria aveva tentato di oscurare. 

Finito l’interrogatorio il Giudice MONTESARCHIO s’è ritirato in camera di consiglio. Ne è uscito dopo cinque ore e con un provvedimento di altissima civiltà e di coraggio insieme ha annullato il provvedimento di fermo emesso dalla procura e disposto la scarcerazione, anche se accompagnata dalla misura cautelare degli arresti domiciliari. Il Comandante Francesco SCHETTINO dopo la decisione del Giudice   ha lasciato il carcere di Grosseto e con  la moglie Fabiola ha raggiunto la sua abitazione in CAMPANIA, a Meta di SORRENTO.  

Per una volta il circo mediatico radio televisivo fondato sulla gogna inflitta a Cittadini inquisiti per soddisfare e alimentare la voglia di forca della plebaglia, favorita anche per nascondere carenze investigative e processuali, è stato bloccato da un Giudice Donna: Valeria MONTESARCHIO. E’ un evento storico. Cui speriamo possa seguire in futuro la fine delle gogne e dei processi di piazza.falcoverde

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