Atto d'accusa contro ogni forma di ingiustizia - Giornale periodico on line a carattere politico e culturale

euro-sacchettoChe le separazioni matrimoniali sono un grosso giro d’ affari  ed  un  vero businnes  per gli avvocati  è ormai risaputo. Pochi sanno,  però,  che in taluni casi, se la separazione è conflittuale, si può arrivare a superare abbondantemente  anche le  centinaia di migliaia di euro per ciascun coniuge separando. La riduzione in povertà  per chi si ritrova a vivere il dramma sociale della separazione è in agguato ed in poco tempo si può arrivare a dilapidare un patrimonio ed a distruggere i sacrifici  di una vita di intere generazioni.


Pertanto,  che i costi  della separazione sono di poche migliaia di Euro, come spesso gli esperti del settore sostengono nelle trasmissioni televisive,  non sempre  corrisponde a realtà; anzi, da quanto risulta  a chi scrive, quasi mai. Inutile anche sostenere che nelle separazioni ci vuole  “buon senso”  da parte dei coniugi separandi, poiché, se si arriva in Tribunale, vuol dire che,  almeno da una delle parti coinvolte,  il buon senso non c’ è stato e, quindi,  l’ auspicio è andato a farsi  friggere.  Se a questo si aggiunge  che una volta che i legali hanno avuto le pratiche in mano hanno tutto l’ interesse  a continuare il proprio lavoro , la frittata è fatta. Non sempre si incontrano  professionisti coscienziosi  disposti a rinunciare  alla possibilità di poter lucrare e ad andare contro i propri interessi  per il bene dei propri clienti. Ovviamente  è il loro lavoro e, come qualsiasi tipo di lavoro, viene svolto per ricavarne profitto. E’ nell’ indole  umana, per cui, non bisogna neppure farne una colpa; sempre  fino a quando non si esagera  però !  La gravità  è che  se qualcuno va oltre certi limiti non ci sono possibilità di tutela, poiché la  “forchetta”  minimo/massimo consentito  è molto ampia e discrezionale, per cui,  diventa persino inutile e controproducente rivolgersi  a chi di competenza per cercare  tutela e/o giustizia. Neppure  le  Associazioni dei consumatori risulta abbiano mai intrapreso iniziative al riguardo.

 

Allo stato attuale ci troviamo di fronte ad un problema incontrollabile  e di difficile soluzione. In tal modo a rimetterci sono i poveri sventurati costretti a rivolgersi ai professionisti per la necessità  di dover tutelare la propria persona ed i propri interessi . Se non vogliono soccombere,  sono costretti a farlo e ad andare incontro a tutto ciò  che ne consegue. Certo,  sarebbe  opportuno tenere lontano il più possibile  i professionisti vari dalle  separazioni ( avvocati, psicologi, CTU, CTP, ecc. ) ma non sempre questo è possibile, specialmente quando si ha a che fare con persone furbe  e/o in malafede che, magari, producono false accuse  appositamente per distruggere e portare alla rovina la controparte nella speranza di poter  conseguire i propri obiettivi  con facilità. Le nostre  Istituzioni, poi,  non  vigilano e non controllano affatto, anzi,  quando le  cause  vengono definite c’ è la tendenza  da parte dei giudici  a fare la compensazione delle spese  tra  gli  ex  coniugi  e così i malintenzionati  se la cavano con poco e la povertà per chi si ritrova, proprio malgrado, coinvolto in azioni legali  aumenta a dismisura con il passare del tempo (si è del tutto impotenti !). 

E poi parliamo di  civiltà, giustizia, tutela dei minori,  tutela della famiglia, bigenitorialità, ecc., ma con quale  coraggio ?  Eppure a modesto avviso di chi scrive  molto potrebbe essere fatto al riguardo.  Perché,  ad  esempio  non cercare di studiare  e stabilire un tariffario  pubblico  ufficiale con importi  predefiniti  ( minimi e massimi  prestabiliti senza possibilità di discrezione ) per le varie  ipotesi di azioni legali  che possono verificarsi  nel corso delle separazioni  sulla base  delle esperienze e delle statistiche pregresse  ???   I motivi del contendere  nelle separazioni  sono sicuramente  ripetitive  e comuni e, quindi, individuabili.  Un tariffario  ufficiale  con una  lista  di  professionisti  che lo accettano ed  aderiscono all’ iniziativa  su tutto il territorio nazionale  può certamente  contribuire  ad  abbattere i costi  e potrebbe essere la  soluzione ideale  per mettere un freno  alle  parcelle  troppo  elevate e all’ operato di eventuali malintenzionati. 

Non è  certamente  concepibile che per una separazione si possa arrivare a  spendere centinaia di migliaia di  €. , quando per sposarsi basta  solo un semplice  “SI”  e qualche firma. Lo scrivente spera che  la proposta  trovi ampio consenso  soprattutto tra  i legali  ( ce ne sono molti  seri e corretti )  e tra le varie  Associazioni interessate al  grave problema.  Probabilmente,  moltissimi  legali  sono ben lieti di aderire e di fornire il proprio contributo  per migliorare lo stato dei fatti e per isolare coloro che, magari,  approfittano di  certe  situazioni.

Giornale online iscritto il 2/05/2008 al n. 184/2008 del Registro di Stampa del Tribunale Civile di Roma.
Direttore Ernesta Adele Marando. Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.