Atto d'accusa contro ogni forma di ingiustizia - Giornale periodico on line a carattere politico e culturale
Briganti se more.L'Inno Dei Briganti. Testo antico, ma mai cosi' attuale

Ammu pusato chitarra e tammure

pecche' sta musica s'adda cagna'

simmo briganti e facimmo paure

e cu' 'a scuppetta vulimmo canta'

E mo'cantammo 'na nova canzona

tutta la gente se l'adda 'mpara'

nuie cumbattimmo p' 'o rre burbone

e 'a terra nosta nun s'adda tucca'

Chi ha visto 'o lupo e s'e' miso paure

nun sape buono qual e' 'a verita'

'o vero lupo ca magna e criature

e' 'o piemuntese c'avimm' a caccia'

Tutte 'e paise d' 'a Basilicata

se so' scetate e vonno lutta'

pure 'a Calabria s'e' arrevotata

e stu nemico facimmo tremma'

Femmene belle ca date lu core

si lu brigante vulite aiuta'

nun lo cercate, scurdateve 'o nomme

chi ce fa guerra nun tene pieta'

Ommo se nasce, brigante se more

e fino all'urdemo avimm' a spara'

ma si murimmo menate nu sciore

e 'na preghiera pe sta liberta'

stemma-regno-due-sicilieAbbiamo fatto precedere alla nostra commemorazione del centocinquantesimo anno della distruzione del Regno delle Due Sicilie da parte dei mafiosavoiardi il testo dell’inno dei Briganti che difesero la Libertà e la Dignità del SUD dopo la conquista mafiosavoiarda del nostro Regno, del nostro Stato. E’ un tributo agli Eroi che a migliaia caddero nel decennio 1860-1870 nel corso del quale vennero distrutti, nel centro dell’Europa mediterranea, la Nazione Napoletana e il più antico e civile Stato d’Europa dall’azione criminale concorrente di quelli che oggi si definirebbero terrorismo di stato e bande criminali.

vittorio-emanuele-iigaribaldiEd è un modo per ricordare, a chi l’ha dimenticata, la vera storia della conquista mafiosavoiarda del SUD prima attraverso le orde criminali dei garibaldeschi guidati dall’agente dell’ammiragliato britannico Giuseppe Maria Garibaldi e poi dall’azione criminale dei Savoia il cui esercito aggredì il Regno delle Due Sicilie di cui era alleato senza neppure una dichiarazione di guerra. In un decennio, portò nel SUD morte e distruzione ai danni di popolazioni civili inermi, assassinando, secondo stime attendibili, almeno un milione di cittadini “fraternamente liberati” e anticipando di ottant’anni il terrorismo di stato e le stragi che caratterizzeranno il secolo ventesimo: I mafiosavoiardi hanno fatto scuola a tutti con l’occupazione militare del SUD spacciata per “liberazione”, con la guerra alle popolazioni civili spacciata per “guerra al brigantaggio” ma, sopra tutto, arte nella quale ancora oggi sono rimasti insuperati, spacciando la più infame opera di colonizzazione nel cuore dell’Europa delle Nazioni per “liberazione”, e distruggendo persino la memoria storica di quanto accaduto e continuando ancora oggi, a centocinquanta anni dalla conquista del Regno di Napoli, nell’opera di terrorismo culturale per cui si continua a spacciare, nei libri di testo, nella formazione delle generazioni che si susseguono, le immagini di un sifilitico come CAVOUR, di un negriero come GARIBALDI, di un magnaccia come MAZZINI, di uno sporcaccione figlio di un beccaio come VITTORIO EMANUALE II, come “padri della patria” e, con ciò solo, dando ai pargoli, con sottile ironia, la qualifica di figli di donne poco serie.

nicola_zitara-insertC’è stato un unico cambiamento: Non potendo mantenere il dominio coloniale nel SUD con l’azione delle baionette e delle fucilazioni dei bersaglieri dei criminali di guerra LAMARMORA, CAILDINI, GOVONI, PIOLA CASELLI ecc. il potere mafiopiemontese, ancora una volta insegnando al mondo come si conquista e si mantiene una colonia, ha creato la mafia dell’antimafia. E’ la più sofisticata e inattaccabile macchina di guerra coloniale che consente di continuare a schiacciare ancora, sotto un potere criminale asfissiante, i sudditi meridionali; ha presentato un problema di libertà dal dominio coloniale e di respressione razziale come un problema “di mafia”, gestendolo con l’antimafia. E senza che nessuno, nelle regioni che furono del Regno di Napoli e di Sicilia, tranne pochi coraggiosi spiriti eletti (di cui ricordiamo, in estrema sintesi, Nicola ZITARA, Francesco TASSONE, Carlo ALIANELLO, CIANO, VITALE ) abbia il coraggio di ricordare come il centocinquantesimo anniversario della nascita dello “stato unitario” coincide con l’assassino della Nazione Napoletana, a partire dalle stragi di BRONTE e a finire a quelle degli Eroi che difesero, anche dopo la partenza di Re Francesco II da Gaeta, l’Onore e la Dignità dei Meridionali. Dalla Cittadella di MESSINA e dalla fortezza di CIVITELLA DEL TRONTO.

Se non fosse stato uno stupido MILOSEVIC sarebbe stato ancora al suo posto di presidente della SERBIA, magari insignito del premio Nobel per la Pace. Sarebbe stato sufficiente che avesse adottato il metodo mafiopiemonetese di gestione coloniale del potere per impedire ogni movimento nel KOSSOVO invece di passare per un fottuto razzista. Profittando delle sue buone relazioni con i governanti italiani gli sarebbe stato sufficiente fare una telefonata a ROMA più o meno in questi termini “Compagni italiansky, mi sono accorto che quei due milioni circa di miserabili abitanti del SUD SERBIA sono mafiosi. Voi sapete come trattare i mafiosi visto che ne mantenete soggiogati oltre venti milioni con efficienti apparati antimafia, inquisitori, poliziotti, leggi speciali applicate da giudici speciali. Mandatemi un gruppo di vostri esperti per rimettere ordine nel SUD della SERBIA e potremo fare anche altri affari come TEKOM SERBIA.”. Il povero MILOSEVIC invece di usare la mafia mascherata d’antimafia come la panacea per il mantenimento di ogni dominazione coloniale presentò il problema del KOSSOVO come razziale ( “kossovari, albanesi, mussulmani brutti e cattivi”). E si fregò con le proprie mani.

Mentre la mafia dell’antintimafia italiana festeggia, dopo il duecentesimo anniversario della nascita del negriero assassino GARIBALDI che distrusse la Nazione Napoletana, il centocinquantesimo anniversario della distruzione del Regno delle Due Sicilie e della legalità internazionale. Dopo avere preparato i festeggiamenti nominando un presidente napolitano (che pure è andato a Budapest a onorare i Martiri della Rivoluzione del 1956 che, da buon comunista, allora aveva chiesto venissero schiacciati) oggi al vertice del potere in Italia in modo che i sudditi coloniali del SUD non possano prendersela se un proprio conterraneo non ricorda gli Eroi fraternamente eliminati dai mafiosavoiardi a partire dalla fucilazione dell’Avv. Antonino LOMBARDO, assassinato a BRONTE da BIXIO, con altri quattro Cittadini, per avere osato ricordare al boia inviato dal negriero che la Legge non consentiva esecuzioni sommarie. Quelle proseguite oggi dalla mafia dell’antimafia, con centinaia di arresti quotidiani nel SUD in modo da togliere anche solo la speranza di un ritorno alla Libertà. E alla Civiltà.

03 Dicembre 2010 Falco Verdefalcoverde

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