Atto d'accusa contro ogni forma di ingiustizia - Giornale periodico on line a carattere politico e culturale
aids_immaginetubercolosi_visitaBisogna avere un testa guasta per fare decreti demenziali come quello che invita i medici a denunciare i clandestini.
Dunque partiamo dicendo che i medici, quelli veri, cercano di curare e di salvare ove possibile. Cercano di contenere le malattie curando le persone malate ed evitando così che il contagio dilaghi.

 

eluana_englaroNon uccidono assetando le persone, nè denunciano chi a loro si rivolge per essere curato. Curare: Regola unica.

Vorrei fare sapere ai parlamentari che emettono decreti deliranti, perchè evidentemente non lo sapranno, che curare gli immigrati clandestini significa curare anche noi. Evoi direte: e come? Semplice. Se io, straniero clandestino, sto male e so di non rischiare, di potere andare in un luogo protetto e non essere denunciato ed espatriato, vado dal medico e mi faccio curare. Così mi salvo io ed evito di contagiare quelli che mi stanno accanto, che possono essere, anzi spesso sono, italiani "regolari". Se invece so che c'è la caccia all'uomo mi guardo bene dall'andare dal medico. Preferisco la malattia e contagerò tutti quelli che staranno accanto a me se sono affetto da malattie infettive, parassitarie e altro. Vorrei ricordare che la tubercolosi è dilagante. Come anche l'AIDS. Tanto per fare qualche esempio. In questi casi le visite e gli accertamenti medici sono fondamentali. Vorrei ricordare che con la tubercolosi non trattata si muore, come con l'immunodeficienza acquisita e così via.

Eravamo un paese quasi civile, stiamo piombando nel medioevo con la caccia alle streghe.

I medici lasciateli in pace. Che facciano il loro dovere senza vessazioni nè inviti da manicomio. criminale. I parlamentari del governo sia di luce che di ombra vadano a farsi curare dallo psichiatra perchè sembrano essere affetti da grossi disturbi mentali. Dalla dissociazione alla schizofrenia. Passando dal delirio.

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Direttore Ernesta Adele Marando. Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.